La morte di Alexei Navalny ha scosso buona parte del mondo, occidentale o meno.
Quello che per anni è stato considerato il principale oppositore di Vladimir Putin è deceduto nella prigione siberiana in cui era rinchiuso.
Lo sdegno generale dell’Occidente si dirige così nei confronti della Russia, innalzando allo stesso tempo la figura di Navalny ad eroe internazionale. “Per le sue idee e per il suo desiderio di libertà – specifica il Presidente della Repubblica Mattarella – Navalny è stato condannato a una lunga detenzione in condizioni durissime“. Ma nel generale disprezzo per la morte di Navalny, viene spontaneo ricordarsi dell’altro “oppositore” antinomicamente accostato al russo. A proposito di libertà d’espressione, Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è ancora incarcerato nel Regno Unito. In una conferenza stampa dedicatagli, parla a suo favore anche il giornalista Fulvio Grimaldi.
Qui l’intervento integrale.
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