Dopo aver rimandato per ben due volte – prima il 21 poi il 28 – per motivi di salute, Giorgia Meloni ha presieduto alla consueta conferenza stampa di fine anno a Montecitorio. La premier ha tenuto botta per più di due ore alle domande dei giornalisti sorteggiati e ha avuto modo di approfondire gli argomenti che infiammano il dibattito politico. Si è parlato di MES, di Medioriente, del caso Pozzolo fino ad arrivare alla crescita economica, passando per Europa e campagne elettorali.
Marco Antonellis, direttore del ‘Giornale d’Italia’, ai microfoni di Un Giorno Speciale, ha contestato a Giorgia Meloni un atteggiamento atipico, poco grintoso, per il temperamento a cui ci ha abituato la premier negli anni addietro e una mancanza di approfondimenti su casi scottanti come Giambruno e Salvini, o l’ospitata di Elon Musk ad Atreju.
“Un mosciume generale. Più che Giorgia Meloni mi sembrava la conferenza stampa di Paolo Gentiloni. Mi aspettavo uno scatto in più, una grinta diversa: è stata una conferenza piatta e compassata. Evidente che si fosse preparata alla grande, parlava come un libro stampato. Un atteggiamento così costruito non è da lei, la gente non se l’aspetta, si addice ad un altro tipo di personaggi politici”
“Tutte cose che già sapevamo: sul MES si è limitata ad esprimere le posizioni che conoscevamo, su Pozzolo frasi di circostanza e la sua richiesta di sospensione a Fratelli D’Italia. Nulla che già non conoscessimo”
“Ha negato l’esistenza di ‘tele-Meloni’, continuando a sostenere che ci sia equilibrio nelle programmazioni Rai. Sappiamo tutti che non è così, sappiamo tutti che sta facendo la stessa operazione che hanno fatto gli altri partiti prima di lei. Tutta propaganda come ci si aspettava”
“Ha parlato dell’Italia come uno dei paesi che ha il maggior tasso di crescita economica in Europa, ma sappiamo tutti che non è così, i dati parlano chiaro. L’Italia ha un tasso di crescita irrisorio. Ha magnificato le lodi sull’Extratassa alle banche quando nessuna di queste ha tirato fuori un centesimo”
“Silenzio assoluto, ma io credo che Salvini debba riferire per un fatto di trasparenza. Sono convinto che Salvini non abbia fatto assolutamente nulla, ma se sei un’istituzione c’è bisogno di un surplus di trasparenza”
“Le stime di crescita fornite dal governo non sono credibili. Non siamo più un paese tra i primi in quanto a crescita e questo a lungo andare farà male al Governo Meloni. La crescita del paese si sta sottovalutando troppo e ne pagheremo le conseguenze”
“Le domande vanno presentate prima e poi avviene un sorteggio. Si decide chi parla, ma in linea di massima si sa che gli argomenti sono sempre quelli del dibattito mainstream, è difficile che ci siano sorprese. Proprio su questo si vedeva che la Meloni fosse preparatissima, alcune risposte sembrava che ce le avesse già pronte, quasi a memoria”
“Io avrei chiesto, ad esempio, di Giambruno. Se non di Giambruno nello specifico, avrei chiesto del rapporto che intercorre attualmente tra il governo e Mediaset, che è comunque un potentato mediatico ed economico concorrente della Rai. Un’altra domanda che avrei fatto riguarda Elon Musk: cosa c’entra uno come Musk con Atreju? Cosa si sono detti veramente? C’è qualcosa in ballo per l’Italia?”
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