Ventilatori che servono soprattutto per chi ha apnee o fa fatica a respirare. Inclusi i pazienti ospedalieri. E’ una gatta da pelare non da poco, quella sollevata da Report sui respiratori prodotti da decenni da Philips, famoso marchio garanzia di qualità in tutto il mondo.
In questo caso però i bilanci milionari sono minacciati da possibili cause di risarcimento, perché pare che alcuni di questi dispositivi contengano una schiuma fonoassorbente che si degrada e può finire nelle vie aeree. Gli apparecchi sono attualmente attivi e funzionanti in molte strutture d’Italia, ma non è tutto: il materiale oltre al particolato irritante emette anche composti organici volatili dei quali si stanno testando potenziali effetti cancerogeni.
“Furono utili anche in periodo covid“, ricorda in diretta il conduttore Sigfrido Ranucci, “alcune marche rilasciavano, nel momento in cui emettevano aria, polveri tossiche e addirittura potenzialmente cancerogene che derivano dallo sfaldamento di un filtro posto all’interno per limitare il rumore“.
Parliamo di decine di migliaia di apparecchi che ora il gruppo Philips deve recuperare e di cui si parlerà nella puntata di domenica sera, ore 20.55: “Addirittura nel frattempo si è attivata una class action di pazienti a Milano, perché la Philips non riesce a ritirarli in tempi sopportabili. Il problema è che, mancando un registro nazionale, non si sa dove sono né chi li sta utilizzando“.
Gli approfondimenti nella video-intervista di Un Giorno Speciale – 8 dicembre – a Sigfrido Ranucci.
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