Jannik Sinner è nell’olimpo dei grandi, ma questa non è più una novità. La cosa che fa più effetto però è che un ventiduenne, sciatore fino ai 13 anni, ci ha abituato ad imprese ciclopiche con la naturalezza di un tennista navigato. L’ultima ha tenuto gli italiani di tutto il mondo incollati agli schermi per due ore e quarantaquattro minuti. Si, perché tanto è servito a Sinner per consegnare agli annali dello sport italiano una delle vittorie più iconiche della storia del tennis tricolore.
Jannik ha battuto il numero uno al mondo Djokovic per due set a uno. Con la freddezza di un fuoriclasse. Con la tranquillità di chi ha tutta una vita davanti a sé. Con la consapevolezza di chi sa di aver restituito ad un paese intero la voglia di commuoversi al cospetto di un talento così puro e cristallino. Vogliamo gridarlo a gran voce, vogliamo annunciarlo al mondo. È nata una nuova stella e l’Italia tutta vuole preservarne lo splendore: il suo nome è Jannick Sinner e ci farà sognare ancora, ne siamo certi.
“Dobbiamo andarci piano nel consacrarlo, ma siamo di fronte a un fenomeno” ha commentato Furio Focolari “a 22 anni ha già vinto dieci tornei e nella storia del tennis italiano nessuno c’era mai riuscito alla sua età. Non possiamo paragonarlo a icone come Panatta e Pietrangeli, è troppo presto, ma ne vedremo delle belle. L’Italia ha avuto Alberto Tomba, Valentino Rossi. Ora tocca a Sinner“
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