Esiste una differenza tra un dogma e un metodo che procede per fatti e dubbi? Non proprio, secondo il giornalista del Corriere della Sera Matteo Trebeschi. Ma quella che segue non è una discussione sul significato filosofico del concetto di dogma.
Andiamo con ordine: sabato 14 ottobre si sarebbe dovuta tenere all’Istituto Lunardi di Brescia una lezione dell’endocrinologo e docente all’Università del Foro Italico Giovanni Frajese. Invitato a parlare di scienza (senza la “h”), senza fare menzione di vaccino e covid, Frajese aveva preparato una lezione proprio sul funzionamento del metodo scientifico, quello che a partire da Galileo ha insegnato a generazioni di scienziati a cercare riscontro nella realtà partendo dai propri dubbi. Proprio la componente del dubbio, secondo moltissimi giornalisti, docenti e perfino medicini nostrani, non sarebbe più ammessa. Ed è una convinzione ormai così radicata da spingere alcuni genitori a protestare con l’ordine dei medici di Brescia, che critica l’istituto Lunardi facendo annullare l’incontro.
Lo riporta anche l’articolo del Corriere sulla sezione di Brescia, firmato da Trebeschi: “La tematica non è solo il relatore“, sempre medico e docente universitario, “a lasciare perplessi l’intera categoria dei sanitari (e tanti cittadini comuni)“, sarebbe il titolo scelto dal prof. Frajese: “Il metodo scientifico non è un dogma“.
Ma perché tanta perplessità? Andiamo a vedere la definizione di “dogma” secondo la Treccani:
“Principio fondamentale, verità universale e indiscutibile o affermata come tale: d. filosofici, politici; i d. della scienza; d. giuridico, principio teorico di un istituto giuridico, del quale costituisce il sostrato fondamentale. In partic., nella teologia cattolica, dogma di fede, o assol. dogma, verità soprannaturale contenuta, in modo implicito e esplicito, nella Rivelazione, e proposta dalla Chiesa come verità di fede, oggettiva e immutabile: d. della Trinità; d. dell’Immacolata Concezione; sancire, proclamare un dogma. Per estens.: questo per me è un d., è un d. di fede, ritenere un d., accettare come un d., e sim., di cosa a cui si crede ciecamente e che non si pone in discussione”.
Forse a lasciare perplessi il giornalista e il preside del Lunardi è il proposito di insegnare a non credere ciecamente, a mettere in discussione, e dunque ad agire secondo metodo scientifico.
Quello stesso metodo che ha portato Pfizer e Moderna a inserire nel bugiardino gli effetti avversi fatali, di cui però non si può parlare, pena la pomposa definizione di “no vax“.
“E’ proprio da Galileo che sarei partito“, commenta Frajese a ‘Un Giorno Speciale’, “Galileo era di fronte a un dogma di fronte al quale pronunciò l’eppur si muove: evidentemente in questo momento una figura ben più misera come me si trova di fronte a un dogma, che tra l’altro non sarebbe stato neppure argomento di discussione e di fronte al quale mi viene da dire che eppur si muore“.
L’incontro non risulta al momento cancellato, ma solo annullato: “proporrei allora“, continua Frajese, “di cambiare argomento: non parliamo del metodo scientifico, di cui non si può discutere. Se volete parliamo dei vaccini e della loro efficacia e sicurezza con chi volete, da Burioni a Bassetti, e facciamo una bella lezione ai ragazzi. Vediamo chi ha gli argomenti più convincenti (ma tanto lo so che non lo farete)“.
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