Nella vita c’è modo e modo, per ogni cosa. E per ogni vita: per quella della gente comune e per quella delle star; per i miserabili come per i miliardari. Al di là della sostanza dei fatti, che in ogni caso non cambia.
Il preambolo serve a dire che se è vero che tanto Onana quanto Lukaku hanno svestito la maglia nerazzurra, fatto ineludibile nel primo caso e verificatosi per volere del diretto interessato nel secondo, le situazioni e gli umori che ruotano attorno alle due partenze non potrebbero essere differenti di come sono.
Onana va via essendo considerato, non paradossalmente, ancora piu interista rispetto a sei mesi fa. Lukaku è diventato un reprobo, qualcosa di più di un semplice traditore. Uno che, se ricordiamo le sue impuntature di qualche mese fa per ridiventare del tutto interista, col senno di poi potremmo dire che ha in un certo senso “usato” l’Inter per giocare al rialzo sul proprio contratto futuro, indipendentemente da dove andrà. Onana, che a Marotta e al resto della dirigenza interista porta in dote cinquantasei milioni complessivamente, va via con tutto il vicendevole amore possibile tra un calciatore è una tifoseria. Sono entrambi super professionisti, uomini – mercato (Onana di più), che scelgono legittimamente in base alle proprie convenienze, al netto di ogni romanticismo.
Dove sta l’abissale differenza tra i due, allora? Semplice: da Onana la gente si è sentita rispettata e lo saluterà con riconoscenza ogni volta che incrocerà la strada dell’Inter; da Lukaku si è sentita presa in giro, che per un popolo tifoso equivale a una dannazione eterna.
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