La politicizzazione dell’arte esiste da sempre, ed è sacrosanta. Ma cosa succede se a restare è solo il messaggio politico? Che ne è dell’arte?
Ascoltare Elvis Presley in questa esibizione due settimane prima di lasciarci dà l’idea di cosa resta: il ricordo, la malinconia, emozioni che sembra di provare per la prima volta all’ennesimo play.
L’amata “Unchained Melody” non è neppure un suo pezzo di repertorio, ma in quest’esibizione tenuta sei settimane prima di lasciarci la rese sua. Come? In un momento in cui era a pezzi fisicamente e mentalmente il Re tira fuori una performance così intensa da cancellare ogni altra interpretazione del pezzo.
A soli 42 anni Elvis aveva l’intestino ingrossato, altri problemi intestinali e cuore ingrossato. Era incredibilmente gonfio e visibilmente depresso, e tutto questo a causa di anni di abuso di farmaci e di abitudini alimentari discutibili. Eppure la voce era sempre la stessa, oltre le pretese dei fan e dell’agente, secondo cui lo spettacolo, nonostante tutto, doveva andare avanti: questo live al piano fu alla fine il modo del re di congedarsi dal mondo.
Il panorama normativo italiano sugli autovelox è più confuso che mai. Le ultime ordinanze della…
Questo errore comunissimo che tutti fanno con la friggitrice ad aria può costare davvero molto…
La favola del debito comune europeo Oggi voglio raccontarvi una favola: la favola del debito…
I telespettatori sono distrutti per l’addio improvviso di un personaggio molto amato di Un Posto…
Per pochissimi giorni c’è un’offerta pazzesca da Lidl perché questo prodotto è in vendita a…
Nessuno lo sa, ma mettere a bollire i mestoli in legno è un gesto che…