Due settimane di sangue per il Sudan. Diviso ormai dalla guerra da oltre 40 anni, a completarne il tragico quadro il 15 aprile 2023 un colpo di Stato da Khartoum si dirama in tutto il Paese. I due leader dell’esercito e i rispettivi clan lottano per il potere.
Dopo decenni di dittatura dell’islamista Omar al Bashir, nel 2019 quest’ultimo è stato deposto dall’esercito regolare e da quel momento il Sudan tenta di trovare un equilibrio tra società civile ed esercito. Un vero proprio sogno democratico che l’ultimo colpo di Stato sembra segnarne la fine.
Milizie ed esercito non cedono di un millimetro per ottenere il controllo totale del Sudan: è guerra civile e crisi umanitaria. Il primo colpo è stato lanciato dalle Forze di sostegno rapido, una milizia guidata dal generale Mohammed Hamdan Dagalo o ‘Hemeti’. Bersaglio di Hemeti è Abdel Fattah al Burhan, leader dell’esercito regolare e al potere dall’estromissione di Omar Al Bashir.
Dal conflitto dei due 15 milioni di persone necessitano di aiuti umanitari, così rende noto l’Onu, mentre vengono uccisi centinaia di civili e, nel Nord Darfur (l’Ovest del Sudan) perdono la vita anche tre operatori del World Food Programme.
La Redazione
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