“Le rivoluzioni non accadono quando le masse si ribellano, come sta accadendo ora in Francia, ma quando nasce una nuova élite“.
E’ una rivoluzione copernicana, quella presentata da Alessandro Meluzzi – psicologo e psicoterapeuta – a ‘Un Giorno Speciale’: ragionare sui meccanismi di dissenso e su come si possano muovere in un mondo sempre più univoco vuol dire anche questo. E’ possibile, per Meluzzi, che le grandi rivoluzioni studiate nella storia, non nascano affatto solo dal basso, anzi.
“Quando il cristianesimo si impadronisce dell’impero romano, la nuova élite di vescovi e monaci esiste già. Quindi è l’imperatore che sceglie la nuova élite a cui affidare l’impero: che poi si tratti di un’élite santa è tutto da vedere. In quel caso 100 anni dopo i cristiani fanno uno sterminio di pagani nello Stato di Tessalonica; i monaci di San Cirillo massacrano Ipazia di Alessandria. Si fa presto a passare da perseguitati a persecutori, questo vale anche per noi.
Anche quelli che verranno dopo di noi, i quali potranno rappresentare una nuova élite di ashkenaziti kazari dei vari Rotschild, Rockefeller ecc. o quelli che, come la Meloni, si piegano aspettando tempi migliori; per ora devono mediare. La politica è anche l’arte e la scienza del possibile“.
La spiegazione a ‘Un Giorno Speciale’.
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