Il Consiglio d’Amministrazione della Rai ha confermato la presenza di Zelensky al Festival di Sanremo, questa avverrà tramite una lettera che leggerà il presentatore Amadeus, durante la finale del programma. Amadeus ha dichiarato che approva questa scelta e che anzi la trova “romantica” (“Io trovo molto romantico avere una lettera e poterla leggere“, riporta il Corriere della Sera).
“Qui c’è della gente che muore, siamo riusciti a trasformare tutto in una pagliacciata. Io ero contrario al fatto che Zelensky andasse in collegamento, però piuttosto che questa roba qua, avrei preferito che leggesse il suo messaggio e basta“, commenta Borgonovo, basito da una vicenda che fin dall’inizio è sembrata paradossale.
“C’è un motivo per cui si scatena una guerra, ma voi dove stavate quando questo signore tanto buono e romantico tirava i missili nel Donbass, eppure su Repubblica, Il Corriere, La Stampa, c’era scritto. Non stiamo dicendo che uno ha ragione e uno ha torto, perché dovremmo parteggiare per la pace, non per uno dei due. Io non ho mai sentito dire a Zelensky una sola parole di pace“. Per Fabio Duranti è questo l’unico tema veramente rilevante: trovare la via della pace. Checché da stasera in poi se ne dica al Festival di Sanremo.
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