Mentre Giorgia Meloni parlava alla Camera dei Deputati, era impossibile non far caso a una mosca bianca. Tra i parlamentari seduti in religioso ascolto spiccava lui, Roberto Speranza. Galeotta quella mascherina indossata con nonchalance e quasi con ostentata fierezza. L’unico tra tanti. Che non si dica che non sia coerente, considerando il suo particolare passato come Ministro della Salute…
Eppure, secondo il Professor Alessandro Meluzzi non si può parlare di coerenza, nonostante le apparenze: “La coerenza è un fenomeno dinamico in cui continuità e diversità trovano un loro equilibrio. Quello di quel povero ragazzo non è un fenomeno di coerenza, bensì di staticità rigida legato a delle psicopatologie. Se uno, per esempio, è paranoico, tende a pensare che tutti, nello stesso momento, stiano lavorando per perseguitarlo e ucciderlo e finirà per avere delle condotte antisociali. E non perché sia coerente ma perché è malato”.
“In qualche caso, questa rigidità è dovuta a un calcolo razionale: esempio tipico è Andrea Crisanti, che è talmente associato a un sistema di potere e di denaro che non ha neanche il problema di credere o non credere perché crede direttamente a quello che gli è stato detto di credere. La falsa coscienza, invece, è un meccanismo più sottile nel quale uno arriva a credere tanto profondamente a un falsa convinzione da convincersene. E’ un meccanismo ancora più pericoloso. Tornando a Speranza: o ha preso e continua a prendere tantissimi soldi da big pharma o è matto. O forse entrambe…”.
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