Troppa Udinese per quest’Inter. Il clima – già rovente – intorno ai nerazzurri e a Simone Inzaghi è destinato a scaldarsi ulteriormente dopo il 3-1 in rimonta maturato alla Dacia Arena.
Solo un’illusione il gol segnato al 5′ minuto su punizione da Barella. L’ex Cagliari disegna una traiettoria perfetta e imprendibile a battere Silvestri: tutto vano al 22′ per mano di Skriniar sugli sviluppi di un calcio da fermo battuto da Pereyra, argentino ex Juve. Sfortunata deviazione e 1-1 momentaneo. Tutto da rifare.
Anche se mister Inzaghi prende l’affermazione troppo alla lettera: al 31′ cambia Bastoni e Mkhitaryan, dentro Dimarco e Gagliardini, ma non prima di assistere alla furente reazione del difensore precedentemente ammonito.
Non c’è luce per i nerazzurri nel secondo tempo. L’Udinese si conferma la corazzata che abbiamo visto in quest’inizio di stagione, appena dopo aver consentito a Dumfries di avanzare pericolosamente un paio di volte. Niente gol per Dzeko, che sperava di arrivare a quota 100, ci prova quindi Skriniar, ma è una giornata no. Poi il tonfo: è l’85’ e sul calcio d’angolo di un Deulofeu in grande spolvero, Bijol prende il tempo a De Vrij e porta meritatamente in vantaggio l’Udinese.
Niente 2-2, divorato due minuti dopo da Lautaro, quindi il tabellino si aggiorna ancora al 93′, quando Arslan chiude il match: apoteosi Udinese, terremoto Inter. E’ 3-1 finale.
Sarà una sosta di grande riflessione.
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