La regia sempre silenziosa ma incessante nell’operatività – intesa anche come supervisione – di Dan e Ryan Friedkin; i tackle dialettici, inimitabili, di Josè Mourinho, infaticabile nel recuperare “palloni”, ossia argomenti utili a sgretolare le titubanze di Paulo Dybala, ad allettarlo ogni ora di più. Detto ciò, l’ultimo passaggio dell’operazione, l’assist illuminante affinché la trattativa andasse in porta (e in porto) stavolta lo ha confezionato Tiago Pinto, potremmo dire “di prima”, ossia con il tocco risolutivo al momento ideale: il ritocco in alto di 500000 Euro della cifra complessiva dell’ingaggio, bonus compresi, come olio sull’ ingranaggio di una trattativa lunga, complessa, piena di resistenze e di ipotetici sgambetti dall’esterno.
Vista la scelta intelligente da parte della Joya di prendere o se preferite conservare la maglia numero 21, per un giorno almeno la maglia numero 10 la merita Tiago Pinto, che raramente viene definito bravo quando le trattative vanno a dama e che sempre viene additato quando c’è da trovare il capro espiatorio per ciò che non si riesce a fare o, anche, quando i tempi per le acquisizioni o per le faticosissime cessioni si allungano.
Paolo Marcacci
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