Parla con i fatti, certo, lo si è già detto: con l’acquisto di Mourinho, la presenza a Roma e in trasferta, costante e attenta, con un trofeo – la lingua più chiara, l’esperanto di ogni tifoso – ma non solo.
Perché uno dei passaggi più significativi della prima intervista rilasciata da Paulo Dybala ai canali ufficiali giallorossi, risiede proprio lì. «Mi hanno convinto a scegliere Roma tanti aspetti: la chiamata del Mister, del Direttore, aver potuto parlare col Presidente sono stati i punti più importanti». Ecco, parla il Presidente Dan. Quando deve, quando la sua parola anticipa un contratto, quando è un impegno che vincola e, quindi, attrae.
L’escalation gerarchica delle chiacchierate telefoniche che si è concesso il neo 21 della Roma racconta una rivoluzione sostanziale. È finita l’era dei “Centri di potere”, l’epoca in cui tra Sudafrica, Londra e centro Italia si mal sopportava l’operato di Trigoria. Ora c’è una linea chiara, univoca, concorde. Che unisce i desideri dell’Allenatore, le operazioni di mercato del General Manager e soprattutto gli obiettivi della Proprietà.
Le geometrie del campo e quelle imprenditoriali guardano finalmente nella medesima direzione. E i cuori dei tifosi sono davvero liberi di battere all’impazzata.
Valeria Biotti
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