Mercoledì Mario Draghi è atteso in Senato per rendere le sue comunicazioni, con le quali spiegherà il perché delle dimissioni presentate (e poi respinte) a Sergio Mattarella. C’è grande fermento nell’aria: i partiti prendono le misure in vista delle possibili (e in alcuni casi sperate) elezioni, i giornali brandiscono le armi a favore o contro l’inquilino di Palazzo Chigi. Il tutto mentre le famiglie italiane sono costrette a stringere la cinghia in vista delle prossime bollette del gas che, ahimé, si prospettano salate. Anzi, salatissime. E questo Marco Rizzo, Segretario del Partito Comunista, lo sa bene.
Draghi? “Resterà, poteri esterni all’Italia lo vogliono”, Rizzo non ha molti dubbi sulla permanenza di Draghi al Governo: “Secondo me rimane perché c‘è un combinato disposto di poteri esterni al nostro Paese che vogliono che rimanga. L’uomo è ambizioso, anche se poi chiaramente quello che appare è diverso dalla realtà. Quindi credo che alla fine resterà lui, con i partiti che s’inginocchieranno ancora di più di quanto non abbiano fatto fino ad adesso”.
M5S? “Una scommessa persa”. In tutto ciò, non bisogna dimenticare chi, la crisi di governo, l’ha cercata con tutte le sue forze, fino a ottenerla. E che adesso potrebbe subire il contraccolpo delle sue stesse scelte. “Io credo che il MoVimento 5 Stelle subirà un’altra scissione – prosegue Rizzo -. Questo partito è stata una scommessa persa: una parte importante del popolo italiano ha puntato su questa novità che all’inizio portava avanti delle cose anche condivisibili, ma poi la mancanza della prova di teoria, organizzazione e conoscenza dei meccanismi della politica ha portato questo disastro complessivo. Pensiamo che i parlamentari pentastellati erano oltre 350, ora sono 160: credo che nella storia dei Parlamenti non ci sia mai stata la rapidità di scomparsa di una forza politica come questa”.
“Il Governo dei migliori”, ma l’inflazione è altissima. Fin dal suo insediamento, avvenuto il 13 febbraio 2021, l’esecutivo dell’ex numero uno della Banca Centrale Europea è stato definito appunto ‘il Governo dei migliori’, a sottolineare il difficile momento storico che l’Italia stava passando (con l’attuazione del PNRR e la realizzazione del piano vaccinale) e che solo personalità competenti (‘i migliori’, appunto) avrebbero potuto gestire. Eppure, a distanza di oltre un anno, il momento storico per l’Italia continua a essere difficile, con un’inflazione che galoppa raggiungendo i massimi storici e le famiglie che non sanno più come pagare le bollette del gas. E quello di Draghi continua a essere ‘il Governo dei migliori’. “Draghi non arriva in Italia oggi, è stato Governatore della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europea nonché dei board delle Banche private più importanti, è stato l’uomo delle privatizzazioni, quindi non è certo uno sconosciuto. All’inizio sembrava fosse arrivato il sostituto della Merkel, poi abbiamo visto che in Europa non ha combinato nulla“, commenta Rizzo.
Di Maio: “Se salta il Governo Draghi, salta il tetto al prezzo del gas”. Intanto, su RepTv è stato pubblicato un video del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in cui mette in guardia dalla possibilità di una fuoriuscita di Draghi. “Se mercoledì non ci sono le condizioni, entro venerdì-sabato le Camere si sciolgono e si va a votare intorno al 25 settembre. Questo non è un problema per i partiti: i partiti nascono, crescono e muoiono attraverso anche il rito elettorale. Il problema è per il Paese: il Parlamento sciolto non potrà approvare le due riforme del fisco e della concorrenza, quindi la milestone del PNRR entro fine anno, molto probabilmente, non riusciremo a raggiungerla e questo significa perdere una parte dei fondi. Poi, se salta il Governo Draghi, salta il tetto al prezzo del gas europeo perché Draghi è stato il promotore di questa iniziativa. Questo significa per imprese e famiglie continuare a risentire del prezzo del gas”. Ma di quale tetto del gas parliamo, se ancora manca l’accordo? Continua il Segretario del Partito Comunista: “Di Maio si commenta da sé: la richiesta fatta da Draghi in sede europea sul tetto del gas è stata respinta e rinviata a ottobre. Quindi quello che dice Di Maio è totalmente falso. Con queste parole, Di Maio si sta rivolgendo ai suoi ex compagni di partito per spaventarli. Dà l’idea di un uomo che fa finta di parlare al Paese, ma è chiaro che le persone non sappiano del tetto al prezzo del gas e che le cose dette hanno come obiettivo quello di convincere deputati e senatori a sostenere il Governo comunque. Se noi lasciamo la politica estera, ma anche quella interna, ai proclami di Di Maio abbiamo proprio raschiato il fondo”.
Il nodo del Decreto Concorrenza: “Sarebbe la resa del Paese”. In tutto ciò, non si placano le proteste dei tassisti contro il Decreto Concorrenza. Per Rizzo, “hanno tutte le ragioni per protestare. In realtà questo Decreto conserva al suo interno tutta una serie di privatizzazioni che sposterebbero l’asse del settore pubblico in mano alle multinazionali, vale per i tassisti ma anche per altri settori. Sarebbe la resa del Paese. D’altronde su questo bisogna essere molto chiari: Destra e Sinistra sono la faccia della stessa medaglia, hanno sposato i progetti di privatizzazione e sposano la presenza di Draghi. Al di là del fatto che il Centrodestra pare voglia andare a votare, lo hanno comunque sostenuto fino ad adesso. La stessa Meloni sui temi internazionali e della politica estera ha sostenuto Draghi più di Salvini”.
Allarme siccità: se l’acqua fosse tutta privatizzata? L’Italia, poi, non si fa mancare nulla. Come se non bastassero una crisi di governo, il prezzo del gas che schizza alle stelle, una guerra che non accenna a finire, c’è anche il problema della siccità a piagare il territorio del Bel Paese. “È stato fatto un referendum nel nostro Paese qualche anno fa che è stato completamente disatteso dai Governi locali di Centrodestra e Centrosinistra ed è stata tradita la volontà degli elettori, che con quel referendum volevano conferire l’acqua come bene pubblico. La siccità adesso è arrivata ma era già prevista, c’era uno studio presentato alla Comunità Europea su questo”.
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