“Costituzione stracciata, pluralismo stracciato, diritti stracciati”. Così conclude Fabio Duranti. E sembra essere questo il lascito del governo e del suo entourage.
Di recente è scoppiato il caso “Uber Files” l’inchiesta pubblicata dal Guardian – poi arrivata ai giornali di tutto il mondo – che mostra come Uber, tra il 2013 e il 2017, usò metodi controversi per espandersi. Tra i personaggi coinvolti anche Macron che quando era ministro dell’Economia, tra il 2014 e il 2016, sviluppò una relazione molto stretta con Kalanick (amministratore delegato di Uber). I “Files” contengono varie conferme di come Uber abbia usato accorgimenti tecnologici per sfuggire ai controlli delle autorità e di come abbia sfruttato le attività di lobby e pressione politica.
È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha scatenato la protesta dei tassisti in tutta Italia per fare un pressing al governo per uno stralcio o una revisione dell’articolo 10 del ddl concorrenza, che affronta il tema della liberalizzazione del settore. Protesta che è continuata mentre avveniva la crisi di governo e che sta continuando tuttora.
Come analizza il senatore Paragone “dobbiamo decidere con chi stare, io sto con i tassisti, io con Uber non ci starò mai. Vi danno fastidio che bloccano le città? Fanno benissimo, perché stanno difendendo il loro pane”.
“Il politico dovrebbe fare un discorso di collettività” dice Fabio Duranti, ma abbiamo diverse dimostrazioni di come questo ragionamento sia stato trascurato. Guardare al passato in questi casi è inevitabile, e nel farlo ci si accorge che, tutto sommato, non si stava tanto male.
L’intervento in diretta dell’On. Gianluigi Paragone.
“Noi stiamo perdendo – se consapevolmente o inconsapevolmente, ormai non lo so più – pezzi di libertà, ma non è una questione di oggi. Oggi c’è Colao, ieri c’era Piacentini.
L’Espresso pubblica un dossier sui files che dimostrano come Uber riesca ad influenzare le decisioni della politica. E poi ti ritrovi con Uber che fa la guerra ai tassisti. Dobbiamo decidere con chi stare, io sto con i tassisti, io con Uber non ci starò mai. Vi danno fastidio che bloccano le città? Fanno benissimo, perché stanno difendendo il loro pane. Lo dico a tutti: agli stabilimenti balneari; a chi non ha più il lavoro. Signori, si bloccano le città. Poi voglio vedere la Lamorgese cosa viene a fare: viene a controllare i green pass.
Abbiamo fatto la guerra a Berlusconi, quintalate di inchiostro spese, ma oggi Berlusconi sembra una vergine assoluta. Berlusconi il mondo reale lo ha intercettato, questi se ne fo**ono”.
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