Libertà e transumanesimo. Due rette parallele che come tali non possono incontrarsi. Due modi di intendere il mondo, in cui il secondo sta prendendo il posto del primo. Sembrano esserci tutti i presupposti per la permanenza della società di controllo giustificata con l’emergenza negli ultimi due anni: i vaccini ormai considerati intoccabili, la tensione provocata dalla guerra, il Green Pass sospeso ma non abolito, le restrizioni sempre dietro l’angolo. Tutti fattori che hanno contribuito a rinunciare a fette di libertà in cambio di una salvezza che altrimenti sarebbe stata a rischio.
Passo dopo passo, decreto dopo decreto, è stato fatto da parte il mondo che conoscevamo prima del Covid. La nuova normalità ha preso il sopravvento e chissà quali novità devono ancora palesarsi. In questo quadra calza a pennello l’ondata di transumanesimo invocata da più parti. Un modo diverso di intendere lo spazio che ci circonda, basato sulla supremazia della macchina rispetto all’uomo.
La prospettiva è rifiutata in toto da Giovanni Frajese e Alessandro Meluzzi. In diretta a Un Giorno Speciale, ai microfoni di Fabio Duranti, i professori hanno spiegato tutte le loro perplessità rispetto a questo cambio di paradigma.
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