La Lazio batte il Venezia e supera in classifica i cugini giallorossi nella notte in cui Ciro Immobile sigla il suo 144esimo gol con la maglia della Lazio staccando Vlahovic nella classifica cannonieri e onorando il ricordo di Pino Wilson. Un risultato di misura che rende incandescente la settimana del derby capitolino che si giocherà sul filo del rasoio di un punto di differenza. Il Venezia torna a casa sconfitto ma con una prestazione degna di nota, fermata solo dal penalty assegnato dal Var e realizzato dal capitano biancoceleste.
“Il primo tempo non mi è piaciuto, il secondo sì. Nel secondo la Lazio ha giocato bene, come piace a me, ma ci sono un po’ di cose positive che oggi voglio sottolineare: Immobile ha onorato al massimo quella fascia da capitano rossa che si è messo al braccio, perché ha fatto un gol con cui supera addirittura il mito dei miti Silvio Piola nei gol segnati in Serie A ma ne aveva realizzato un altro straordinario cinque minuti prima annullato per fuorigioco millimetrico: una marcatura straordinaria per esecuzione.
E’ stata positiva poi l’applicazione di Felipe Anderson, che oltre a fare azioni su azioni è sempre una spina nel fianco e nel finale fa un recupero incredibile quasi in area Lazio che da lui uno non si aspetta.
Un’altra sottolineatura per gli appassionati di calcio: verso il sessantesimo un tacco di Milinkovic a smarcare Felipe Anderson e un tacco di Felipe Anderson a smarcare Patric. Almeno per chi paga il biglietto queste cose servono.
Nel secondo tempo la Lazio mi è piaciuta, ha creato occasioni, ne ha sbagliata una clamorosa con Luis Alberto dopo un’azione ben costruita e una anche Immobile che ha sparato in alto da una posizione da cui poteva fare meglio.
La nota negativa è che purtroppo la Lazio perde Zaccagni dopo un’ammonizione che gli costerà il derby. Ad ogni modo giocare contro queste squadre non è facile, perché a fine campionato cercano punti in tutti i modi e il Venezia nel primo tempo c’era anche riuscito a tenerla sullo 0-0: va dato atto a queste squadre che si impegnano allo spasimo, ed è giusto che sia così”.
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