Massimo Troisi nella mente, nel cuore, nell’anima. E’ in questi momenti che ci rendiamo conto più che mai della portata di una perdita ingente per il nostro Paese, non solo dal punto di vista culturale quanto da quello mediatico. Una delle tante gaffe famose del celebre attore e comico partenopeo è quella andata in onda nel 1987 nella trasmissione “Fantastico”, condotta da Pippo Baudo. Per Troisi l’imperialismo bellico degli americani è finalizzato a uno scopo che prima non immaginavamo: aiutare il cinema. Così le guerre, come il pane, prima o poi finiscono: “Hanno fernut’ le guerre”, dice Troisi a Baudo, “quindi cominciano a fare film anche su quelle ancora da fare: Guerre Stellari, Star Trek…”
Una verità rivelata con il sorriso su cui occorre fermarsi a pensare. Perché c’è dell’altro di ben più profondo nelle facezie da TV del compianto attore secondo il Prof. Alberto Contri. La sua analisi verte inevitabilmente sulla propaganda bellica a stelle e strisce che anche oggi subiamo. Gli americani sono sempre stati maestri della propaganda. Secondo il Docente di Comunicazione Sociale “fin dall’epoca delle colonie” per arrivare al cosiddetto Laurel Canyon, una sorta di Hollywood sotterranea degli anni ’50 dove tante pellicole con contenuti sensibili sono state prodotte. Nello stesso luogo sono state gettate le basi per i software di animazione, come riporta il libro “Weird Scenes inside the Canyon”; così come quelle della propaganda moderna.
Approfondiamo a ‘Un Giorno Speciale’ con Alessandro Meluzzi e Alberto Contri.
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