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Sì della Camera, incrementate le spese militari a 104 milioni al giorno ▷ Fratoianni: “Scelta scellerata”

E’ stato votato ieri quasi all’unanimità l’aumento delle spese militari in Italia e il contemporaneo invio di armi in Ucraina. Sono stati solo 19 i “no” dell’Aula parlamentare al cosiddetto “Decreto Ucraina” presentato all’ordine del giorno dalla Lega con la finalità di impegnare il Governo ad avviare l’incremento delle spese della Difesa per una soglia pari al 2% del Prodotto Interno Lordo.
I circa 25 miliardi impegnati attualmente passerebbero, secondo quanto riferisce il Ministro Guerini, a 38 miliardi l’anno, un aumento ufficiosamente chiesto dalla NATO da diversi anni ma che non faceva parte di un accordo vincolante.

Duro il commento del Deputato e Segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, tra quei 19 oppositori e tra i primi a cinguettare la sua disapprovazione: “Non riusciamo a trovare 50 milioni per il bonus psicologo e prevedono nel Def tagli di 6 miliardi per la sanità”, per non parlare di settori come Ricerca e Scuola ben lontani dal quel 2% del PIL che ora impiegheremo in spese belliche.
Si tratta di una scelta scellerata da mio punto di vista passare a 104 milioni al giorno, parliamo di una manovra finanziaria più grande di quelle che sono state fatte in questo Paese negli ultimi 10 anni, in una nazione che avrebbe bisogno di investimenti nella sanità e nella scuola”, sostiene Fratoianni ricordando il difetto strutturale della corsa alle armi: “Non penso che tutti quelli che hanno votato a favore siano diventati improvvisamente guerrafondai, ma la trovo una scelta drammaticamente sbagliata perché le armi chiamano altre armi e aumentano l’escalation“.

Escalation sintomatica di un’Europa “che continua a manifestare tutta la sua inconsistenza politica, perché noi mandiamo le armi ma non possiamo chiudere i rapporti commerciali con la Russia in materia energetica e con quei soldi Putin continua a finanziare la sua guerra d’aggressione. Di fronte a tutto questo la scelta delle armi si dimostra una scelta sbagliata e anche un po’ ipocrita“.
L’intervento ai microfoni di Stefano Molinari.

Pierluigi Lantieri

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