Non è stata una giornata semplice quella di ieri per Mario Draghi. Arrivato a Napoli in occasione della firma di un provvedimento che porterà (da qui al 2042) 1,2 miliardi di euro nelle casse del Comune, il Premier ha trovato un’accoglienza non proprio calorosa. Accalorate erano le piazze che lo hanno inondato di insulti e urla di protesta contro il Governo che presiede. Diversi i punti nel mirino dei manifestanti, che comprendevano da un versante le sigle dei comitati locali e della sinistra radicale, dall’altro gli attivisti del Movimento dei disoccupati “7 novembre”: lavoro, azzeramento subito delle restrizioni partendo dal Green Pass, no all’invio di armi all’Ucraina, uscita dalla Nato e tante altre richieste. Diffusi gli striscioni contro le spese militari come “No alle armi, sì al lavoro” o “Zero soldi agli arsenali, più risorse agli ospedali. Draghi vattene”, quest’ultima con riferimento anche alla chiusura dell’ospedale San Gennaro di fronte alla basilica di Santa Maria della Sanità.
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