Nell’epoca della discriminazione di massa anche ogni scherzo vale. Avere timore rispetto a una sostanza di cui non si conoscono a fondo gli effetti o diffidare a causa delle modalità con le quali viene imposta non è ammesso dai media mainstream. Di più, paure e libere scelte vengono gettate nel calderone del mondo dello spettacolo, somministrate al grande pubblico così da delegittimare quella minoranza.
Che sia mediante tv, radio o giornali, la derisione nei confronti di chi si è sottratto alla vaccinazione è all’ordine del giorno. Neanche la kermesse per antonomasia dei mass media italiani, Sanremo, si è sottratta a questo gioco alla derisione. Succede tutto nella prima parte della serata inaugurale del Festival della Canzone italiana, quando Fiorello si presenta dinanzi il pubblico dell’Ariston e inscena una serie di gag e sketch. Il solito one man show a tinte politiche e di attualità. Nel mirino dello showman finiscono anche le persone non vaccinate o scettiche in merito al “sacro siero”, argomento facile per conquistare a tempo di record le aperture dei quotidiani online.
L’ironia di Fiorello si scontra però con la dura realtà, quella che vede tanti italiani danneggiati a causa di effetti post inoculazione. Il grande pubblico apprezza. Il resto continua a soffrire.
La scenetta dello scandalo andata in onda in mondovisione a Sanremo è stata commentata in diretta dal professor Alessandro Meluzzi, con Fabio Duranti. Ecco l’intervento a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.
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