Cara libertà, dove sei finita? L’obbligo vaccinale, mascherato in tutte le maniere possibili dalle istituzioni, è ormai realtà comprovata nei principali settori pubblici. Medici, infermieri, forze dell’ordine e insegnanti sono solo alcune delle categorie professionali maggiormente colpite dal siero coattivo.
I contagi in rapido aumento, anche tra chi ha già ricevuto la terza dose di richiamo, sembrano andare in netta controtendenza con il concetto di invincibile affidabilità del vaccino stesso. Il mainstream appare in chiaro imbarazzo con decisioni decisamente discutibili e un programma di lavoro a tratti schizofrenico. Quando e come ne usciremo? Nessuno possiede la bacchetta magica. Non ci resta che auspicare un prossimo futuro almeno incoraggiante.
E i dissidenti? Parliamo di chi, per svariate motivazioni, non è disposto a piegarsi alle imposizioni dettate da Governo e organi scientifici. Fabio Duranti ha intervistato, nel corso di Un Giorno Speciale, il Professor Davide Tutino. Le sue parole faranno senz’altro discutere con reazioni diametralmente opposte.
“Io non voglio dire a questo regime che sta mentendo. Sorgono in me però alcune domande. In una emergenza sanitaria, che tu proclami tale, perché tagli la sanità? In una emergenza, che tu proclami essere sanitaria, perché allontani dalle scuole per ragioni politiche, e non sanitarie, decine di migliaia di cittadini e li condanni a morte per fame? In una emergenza, che tu dici essere sanitaria, noi diciamo essere politica e democratica, perché tu punisci i medici che scelgono il licenziamento? Questi medici e infermieri sanno cosa fanno quando rifiutano di farsi bucare. Perché migliaia di medici si fanno cacciare? Perché si allontanano, per ragioni puramente politiche, i nostri fratelli delle forze dell’ordine? Parliamo degli angeli nel periodo del lockdown, che lavoravano in qualunque situazione con la paura, e dei vigili del fuoco in sciopero della fame. Tutti questi sono stati dimenticati e condannati a morte. Questo è un regime militare post democratico e noi dobbiamo allontanarlo con la non violenza“.
“La follia è uno degli strumenti utilizzati esattamente da tutte le società totalitarie. Ciò consiste nel decretare che il dissidente è un folle. Questo è accaduto nei regimi comunisti, nazisti e fascisti. Noi siamo dissidenti politici. Se quella fosse anche acqua distillata, io non mi lascerei bucare. A me interessa il concetto dell’obbligo. Se mi dici che ho l’obbligo di farmi inserire dallo Stato una cosa nel corpo è come quando si chiede il corpo in cambio del lavoro“.
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