Leggo che negli eventi ufficiali in Finlandia è stata bandita la carne, in compenso in tutta Europa viene sempre più sdoganato l’uso degli insetti a tavola. Quel che è peggio tutto questo viene appellato progresso. Si sta già da tempo delineando una nuova e inquietante tendenza, quella a sdoganare gli insetti come nuovo pasto prelibato, si fa per dire, dei popoli europei.
I rotocalchi di fede neoliberale fanno a gara nel dare entusiasticamente la notizia che presto sulle nostre tavole faranno capolinea gioiose larve e insetti. Il problema ritengo possa affrontarsi da due prospettive, culturale e socio-economica. Sul versante culturale stiamo assistendo a processi di de-identificazione, vale a dire di distruzione dell’identità culturale e financo gastronomica dei popoli. Il nichilismo mercatista cerca di produrre il vuoto identitario e culturale. Vuole produrre il piano liscio per lo scorrimento accelerato delle merci. Il piatto unico degli insetti è la variante del pensiero unico.
Popoli senza identità e senza cultura, senza storia e senza tradizione, sono risolti nella massa amorfa senza individualità seriali e consumistiche manipolabili all’infinito dalla volontà di potenza tecno-capitalistica. Per quel che concerne il versante socio-economico lo sdoganamento degli insetti come cibo astrattamente nutriente e concretamente a basso costo segnala apertamente la preoccupante tendenza all’immiserimento delle classi medie e dei ceti lavoratori. Essi sono condannati a processi di “ilotizzazione” e plebeizzazione della globalizzazione infelice dei mercati.
La globalizzazione coincide allora con la la gle-balizzazione dei ceti medi e classi lavoratrici. Coincide cioè con la loro perdita di diritti e potere d’acquisto. Il tuto supportato dalla solita retorica neoliberale che ripete come un mantra: “Avete vissuto al di sopra delle vostre possibilità”. Si tratta forse della fine della società signorile di massa, come l’ha appellata Luca Ricolfi, e del prevedibile avvento della società orizzontale.
Il sempre celebrato mercato coincide invero con un perverso libero cannibalismo planetario. Coincide con la licenza del più forte di massacrare senza pietà e senza limitazioni il più debole. Non occorre una fantasia particolare per immaginare un non remoto futuro in cui le nuove plebi senza diritti dovranno sopravvivere mangiando insetti nutrienti e propagandati come deliziosi. Il tutto mentre “i figli di un dio superiore” potranno continuare a nutrirsi con pietanze appetitose.
Mica qualcuno vorrà credere che larve e insetti saranno per tutti? Sarà il trionfo della solita concezione neoliberale della libertà: “Mangiare insetti è un tuo diritto, nessuno ti obbliga a farlo”. Salvo poi che sarà la tua condizione socio-economica a non permetterti di fare altro. Insomma lo abbiamo capito da tempo, nemmeno la globalizzazione sarà un pranzo di gala.
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