Novità sul Green Pass, si fa strada l’ipotesi di prolungare il periodo di validità del pass vaccinale. A confermare tale possibilità l’igienista Fabrizio Pregliasco in una intervista all’Adnkronos, ma a sorprendere nelle parole del medico dell’Università di Milano l’ammissione del criterio non scientifico della decisione. Secondo Pregliasco la volontà di prorogare la scadenza del green pass da 9 a 12 mesi dovrebbe infatti basarsi su un “criterio meramente burocratico”: scientificamente, sottolinea l’igienista meneghino, non ci sarebbero dati standardizzati in grado di poter stabilire univocamente “un livello di anticorpi considerato protettivo”.
“Non c’è un dato di riferimento. Si sta studiando, mancano ancora articoli scientifici” ammette Pregliasco.
Le dichiarazioni dell’igienista dell’Università di Milano confermerebbero la logica puramente politico-burocratico della validità tempistica del Green pass. Come ha riferito all’Adnkronos, mancherebbero al momento dati effetti per poter valutare con sicurezza le tempistiche dell’eventuale copertura del vaccino: “Il dato effettivo lo avremo a un annetto dai primi vaccinati e dai trial clinici, altrimenti è un modello matematico ma non è l’oggettività e l’efficacia sul campo, perché non c’è solo da misurare la quantità di anticorpi ma vedere anche la probabilità di come ti ammali“.
Capito dunque? Non si parla tanto di medicina: la questione è burocratica. Se esiste una logica o una psicologia che spieghi la legittimazione di massa di queste controverse regolamentazioni con il solo retrogusto di scienza, vale la pena chiederlo al Prof. Alessandro Meluzzi.
“Sembra di assistere ad una pièce teatrale. Ma di cosa stiamo parlando? Locatelli, presidente del CTS, dice che bisogna allungare il tempo del green pass perché ragionevolmente se anche fossero diminuiti gli anticorpi potrebbero andar bene lo stesso. Quello dovrebbe essere il pediatra che vuole vaccinare tutti i bambini, dicendo che è l’acqua benedetta del battesimo: vi rendete conto in che mani siamo finiti? In che mani è finita la nazione? In che mani è finito il Paese?
Sto parlando del presidente del Comitato tecnico-scientifico. Siamo alla follia totale. Sono preoccupato e disperato. Vedo questo questo paese distrutto e lacerato da una banda che se ne è impadronita. Sono offeso per questa povera nazione, per questo povero paese che non trova ancora un rigurgito di dignità, di saggezza, di scienza di buon senso.
Sono indignato, arrabbiato e terrorizzato per il futuro di questa povera Italia. Quello che ancora più mi terrorizza è come la gente sta subendo tutto. Prima li hanno inebetiti con la paura, poi gli hanno tolto l’ossigeno con la paura, poi li hanno chiusi in casa per un anno e mezzo, adesso girano zombie per le strade”.
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