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Attualità

Non posso tollerare che gli infermieri che non vogliono vaccinarsi vengano coperti dall’assicurazione INAIL

Siamo qui ancora a parlare di pandemia, non ne possiamo fare a meno, ma la ragione è precisa. Come dicevamo già ieri, e come si conferma, i contagi in Italia sono in risalita forte. Esponenziale, come dicevamo ieri, cioè in crescita geometrica. Quello che proprio non vorremmo vedere. Cioè si possono tollerare contagi che si appiattiscono, oppure che crescono in maniera matematica e semplice, non possiamo tollerare invece la crescita esponenziale. Questo poi significa più ricoverati in terapia intensiva e anche più morti, a meno che col vaccino, speriamo tutti, si possa proteggere la fascia di popolazione più debole. Ma ci vorrà parecchio, perché da noi sono tanti e dunque bisogna far in modo che almeno i morti non crescano. Questa sarebbe la cosa migliore, e che non ci siano forme gravi della malattia.

Ma le notizie che voglio commentare sono di doppia natura. La prima è che gli infermieri che non si vogliono vaccinare verranno coperti dall’INAIL attraverso una forma assicurativa. Questa è una cosa intollerabile per chi, invece, si è sacrificato per salvare vite ed è magari pure morto.

E’ francamente insopportabile che lo Stato debba provvedere a chi, per ignoranza o per dabbenaggine, non voglia vaccinarsi quando naturalmente è al servizio del pubblico. Si intende che se stai sopra una colonna potresti, per quello che mi riguarda, fare a meno di vaccinarti per tutta la vita. Francamente questa è una cosa che non porta a nulla di positivo. Sembra comunque, più complessivamente, che anche il nuovo Governo non abbia capito come funzionano le pandemie. Eppure il Ministro della Salute è lo stesso ma, evidentemente, deve sottostare ad altro tipo di considerazioni.

Perché se la si affronta così, cioè ribadendo queste misure conservative, non si abbatteranno mai i contagi e i ricoveri e soprattutto non si uscirà dalla seconda ondata. Altro che terza che speriamo, ovviamente, non arrivi mai. In tutto questo una menzione di merito per il Presidente della Regione Emilia-Romagna che, proprio l’altro giorno, ci raccontava che sarebbe stato bene aprire i ristoranti di sera. Per tutta risposta oggi Bologna è zona rossa. Questo va anche per il governatore della Lombardia Fontana che ci diceva: ‘Ma no, perché dobbiamo chiudere?’- quando invece mezza Lombardia è in zona rossa e, forse, sarebbe bene che lo fosse tutta.

Anzi, che lo fosse tutto il paese. Un lockdown più duro, generalizzato, dal quale poi uscire definitivamente con il vaccino. Altre strade non se ne perseguono e non ne perseguono neanche gli altri paesi.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

Mario Tozzi

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