Il calciomercato da qualche giorno ha chiuso i battenti della sessione invernale, ma le trattative sotto tutt’altro versante non si fermano: sono quelle della politica che in questo periodo ha regalato i colpi di scena che sono mancati al calcio nostrano.
Dentro il campo del Governo si è stagliata la figura di Mario Draghi, chiamato dal Presidente della Repubblica Mattarella per porre fine a una crisi che, altrimenti, avrebbe trovato sfogo nelle elezioni.
Nonostante le consultazioni siano cominciate solo nella giornata di ieri, già sono emersi alcuni pareri positivi a un probabile Governo Draghi. Tanto usata, per esprimersi in modo favorevole all’ipotesi, è stata la metafora calcistica: “Un fuoriclasse come lui non può stare in panchina, è come Cristiano Ronaldo”, ha dichiarato il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti.
Un paragone ripreso oggi in diretta dal deputato leghista Massimo Garavaglia, ospite di Antonello Angelini e Francesco Vergovich. Questa l’intervista all’Onorevole Garavaglia a “Un giorno speciale”.
“Secondo me la mossa del Quirinale di mettere Draghi ha messo in difficoltà un po’ tutti: questo è il dato di fatto. Politicamente, poi dal punto di vista economico è tutto un altro discorso. Ma d’altronde la Costituzione è chiara: a votazione manda il Presidente. E il Presidente ha scelto di non mandare al voto. Punto. Siccome il Governo Draghi si farà, allora bisogna ragionare nell’interesse comune per vedere qual è la soluzione.
Allora, fare l’opposizione sembra facile, ma devi avere argomenti e credibilità. Fare l’opposizione a Draghi, insomma, la vedo abbastanza dura.
Va da sé che cambia lo scenario economico. La spesso citata intervista di Draghi dell’anno scorso, ma anche l’intervento al Meeting di Rimini, mettono abbastanza in chiaro quali sono le idee di fondo in politica economica: priorità numero 1 il mantenimento della base imponibile. Tradotto: tenere in vita più aziende possibili, far crescere più aziende possibili. Dal punto di vista economico ci sono delle corrispondenze con la Lega”.
“Mettila così: fai finta che ti viene Messi al Torino e decide di giocare lì perché non ha voglia di rompersi le pal**. Tu lo fai andare al Torino?”
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