Habemus vaccino. È questa la notizia lanciata nelle ultime ore dalla casa farmaceutica Pfizer e accolta e ripresa da tutti i media nelle ultime ore. E prima ancora che siano iniziate le vendite si sono già realizzati profitti eccezionali per il colosso del pharma: subito dopo l’annuncio hanno infatti piazzato sul mercato oltre 200 mila azioni al prezzo di quasi 42 dollari l’una, il massimo da 52 settimane. Risultato? Un assegno da 5,6 milioni di dollari per il CEO Albert Bourla.
Ciò che ha colpito l’attenzione pubblica è stata anche la precisazione che il vaccino sia efficace nel 90% dei casi, questione che ha sollevate molte domande nel dibattito. Di questo argomento abbiamo parlato a “Un Giorno Speciale” in compagnia di Fabio Duranti, Diego Fusaro e Francesco Vergovich.
“Vogliono arrivare – ha detto Fabio Duranti – a vendere i vaccini, è chiaro. C’è il mega business dei vaccini, ma non ci sono garanzie perché non ci sono i test. Anzi vediamo che vengono ritirate immediatamente le prove che fanno per quelli che chiamano “incidenti”. Pfizer ha annunciato questo vaccino, tutti pronti a comprarlo, ed è efficace al 90%… Ma scusate, se il mio sistema immunitario è già efficace al 95% – perché il 95% di chi contrae il virus non ha effetti collaterali – ma che me lo faccio a fare?
Chi mi dice a chi non funziona quel 10%? Perché non funziona? Potrebbe non funzionare agli stessi a cui non funziona il sistema immunitario. Quindi siamo 0 a 0, dove è la prova che non è così?
Ogni tanto arriva un venticello gelido che dice che questo vaccino potrebbe essere obbligatorio, altrimenti ti tolgono dei diritti… e poi comunque spaventeranno al punto tale che le persone anziane se lo faranno. Devono dire le cose come stanno realmente, non spacciare questa come la soluzione al problema. La Svezia sta trovando la soluzione a un problema in un altro modo, senza fare nulla, lasciando che il corpo lavori e curando le persone. Noi paghiamo le tasse non per i banchi a rotelle, ma per farci curare! Non per chiuderci dentro casa”.
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