Divieto di tutte le attività di ballo: sale e discoteche chiuse. Questo è stato l’ultimo provvedimento del governo per correre ai ripari dalla ripresa dell’aumento dei contagi, soprattutto tra i giovani. Ma cosa ha comportato ciò per chi lavora in quel mondo?
Andrea Lorusso, amministratore del gruppo “Apriamo le sale da ballo”, ha spiegato la situazione che il suo settore sta vivendo. Nonostante l’ottimismo si è sentito un capro espiatorio e si sta interrogando su cosa faranno i giovani senza controllo e senza svago.
“Sono un portatore sano dei contagi e questo non va bene. Dobbiamo dire che sale da ballo e discoteche sono due cose molto diverse, ma basta puntare il dito sui giovani. Hanno puntato un dito su un caprio espiatorio, ma i contagi stanno altrove.
Noi stiamo fermi e partiranno solo le serate con musica da ascolto per non far fermare i nostri ragazzi, e poi: tutti i ragazzi e i ballerini dove andranno il sabato? In strada, in feste private, nei garage o nei capannoni, senza controllo?
L’ottimismo ci vuole sempre ma dobbiamo rispondere con forza, dateci una mano, ci sono tante sale che devono pagare gli affitti; noi vogliamo lavorare, non è giusto che paghiamo tutti per chi non ha fatto rispettare le regole nei propri locali“.
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