Dopo sei mesi di emergenza Covid e di misure emergenziali ad essa connesse, credo si possano svolgere alcune considerazioni.
Parto da un titolo che è apparso sul Fatto Quotidiano di ieri: “Contenuti focolai Covid, possibili piccole chiusure”. E nell’articolo si fa altresì cenno a un “Governo pronto a eventuali lockdown locali”.
In sostanza il Fatto Quotidiano ci sta suggerendo che si può tornare a nuove chiusure locali dacché l’emergenza non è terminata.
E’ di ieri la notizia della Serbia che è già tornata in lockdown con tanto di proteste e guerriglia a Belgrado.
La pandemia, lungi dall’essere un’emergenza limitata nel tempo sta sempre più assumendo la conformazione della pandemia infinita. Così diventa un metodo di governo che attiva misure emergenziali che si giustificano come limitate nel tempo e poi tendono a farsi infinite nella misura in cui la pandemia diventa infinita.
Ecco perché ho coniato il termine “capitalismo terapeutico”, che sta assumendo ora una configurazione autoritaria repressiva per colpire quelle forme di insorgenza che sempre più si stavano strutturando con il nome di “populismo”, “sovranismo” e “anti-globalismo”.
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