“Sabato scorso sono andato a suonare in un locale molto bello. Ovviamente tutti con le mascherine, noi, camerieri e ospiti, tutti a distanza di sicurezza. Il problema però c’è stato quando sono andato a riprendere la macchina alle 2.00: piena di bottiglie di birra“.
Si può sintetizzare con questo aneddoto di Stefano Capasso il paradosso del controllo eccessivo nei luoghi chiusi e la trascuratezza delle misure di sicurezza anti-Covid di quelli aperti.
E’ quasi un monito quello del Dj, un’esortazione a uniformare i due mondi, in una direzione o nell’altra, perché seppur la dimensione cubista non sia ritenuta al pari di un’azienda, si tratta pur sempre di lavoro.
I problemi in questo momento non riguardano ovviamente solo il Bel Paese: l’estate alle porte non sarà probabilmente la più proficua per gli animatori da mixer, che si dovranno adattare alle misure imposte agli italiani per giungere in altri stati e accettare ambienti vogliosi di festa, ma che sperano nella morte del virus per tornare a festeggiare davvero.
Ecco cosa ha detto in proposito Stefano Capasso a ‘Lavori in Corso’.
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