Giornata intensa per il Governo e le regioni, in riunione costante da questa mattina per definire le misure che entreranno nel prossimo decreto sulla ripartenza. Al centro della discussione ci sono i protocolli sanitari che le attività commerciali dovranno adottare per le riaperture del 18 maggio.
Dopo lo strappo avvenuto in mattinata tra alcuni Presidenti di regione, come riportato da vari organi di stampa, gli stessi rappresentanti dei territori hanno trovato l’accordo su delle linee guida comuni da sottoporre al Governo. A confermalo è il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio intervenuto ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani per discutere sulle decisioni che verranno prese nelle prossime ore. Ecco l’intervista a “Lavori in Corso”.
“Sono stati criticati da tutti gli operatori dei settori coinvolti. Peraltro queste linee guida, non li definirei nemmeno protocolli, sono state pubblicate sono per alcune categorie di servizio e attività e non per molte altre che sono invece rimaste sempre aperte.
E’ chiaro che quando le linee guida vanno ad indicare una metratura e delle distanze che rendono antieconomica ogni attività allora o se ne decreta la chiusura con sovvenzione dello Stato oppure è chiaro che bisogna ragionare con maggiore flessibilità”.
“Tutte le regioni hanno individuato delle linee guida comuni che stiamo sottoponendo al Governo. E’ stato un grande sforzo di sintesi. E spero che nella prossima ora in cui ci confronteremo il Governo sappia riconoscere il lavoro che è stato fatto e che forse è il caso di ascoltare la voce dei territori.
Se attendessimo le riaperture ed i tempi che il Governo voleva porre ci sarebbero ancora settimane e settimane prima della ripresa delle attività. Se il Governo fosse stato un po’ più veloce e avesse fatto il decreto ad aprile come promesso…
I soldi sono finiti nella gran parte delle piccole imprese, a conduzione familiare. Forse se ad aprile si fosse fatto subito un intervento e messo in protezione economica questo mondo, magari ci sarebbe stata meno pressione a dire ricominciamo”.
“Ho già emesso un ordinanza per dire che da lunedì gli stabilimenti possono riaprire. Siamo in una regione che sostanzialmente non conosce più casi di positività sul territorio. Ci sono province come Teramo e L’Aquila dove da settimane si contano sulle dita di una sola mano i nuovi contagiati. Di fatto il virus sul territorio abruzzese non circola. Ci sono le condizioni per ripartire“.
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