Gabriele Gravina non smette di sperare. Nonostante il pessimismo che ruota intorno all’esito del campionato di Serie A 2019/20, il presidente della FIGC a Radio Radio Lo Sport si dice speranzoso in un esito che privilegi il verdetto del campo.
“Il Governo non ci ha ancora comunicato lo stop“, lecito dunque sperare, non per dare un messaggio sbagliato, precisa Gravina, ma per confidare sportivamente nell’unica componente che conta: quella del campo.
C’è ancora luce quindi, fino allo stop definitivo: potremmo ancora vedere la fine della Serie A, a meno che non arrivi l’altolà definito della scienza, sicuramente rallentato anche dalle nuove proposte che si stanno avanzando per far giocare le restanti partite a porte chiuse: una corsa contro il tempo e con la scienza dall’altra parte, ma Gravina non smette di sperare, come dice nell’intervista a Radio Radio Lo Sport.
“Per quanto riguarda la competizione sportiva continuo a dire che il valore del campo è il solo al quale ci possiamo appellare per definire gli organici per la stagione 20/21, per cui fin quando qualcuno non mi ordinerà sotto un profilo politico-tecnico-scientifico che non si può andare avanti io devo necessariamente sperare che il calcio italiano e internazionale continui a cercare una soluzione. E’ di qualche minuto fa l’ipotesi dell’Inghilterra di trasferire con misure molto rigide in luoghi sicuri una sorta di campionato europeo e chiudere il campionato del mondo.
Sono fermamente convinto che il calcio dopo l’emergenza sarà un calcio nuovo, diverso. Credo che il calcio già in queste ore cominci a dimostrare una sua sensibilità, che l’anima del calcio, il senso di aggregazione, di tante aspettative, di tanto entusiasmo oggi manca molto al nostro paese. Se li riacquisteremo non avremo risolto tutti i problemi, ma sicuramente vorrà dire che saremo usciti dall’emergenza“.
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