C’è chi lo segue per criticarlo, chi perché è appassionato, chi per stare a vedere quello che succede: di fatto lo seguiamo tutti, perché Sanremo è Sanremo.
Ma al di là della competizione canora, ciò su cui bisogna fare qualche riflessione sono le polemiche legate al Festival.
L’anno scorso siamo stati tempestati, subissati, avvelenati dalle polemiche con la questione della canzone ‘Soldi’ di Mahmood, che poi ha vinto. Sembrava che avesse vinto perché lui è un migrante e dunque doveva in qualche modo essegli pagato un riconoscimento. Dall’altro lato invece c’era chi lamentava che a vincere fossero sempre gli stessi.
Quello che non convince è come si fa a dare un’attribuzione politica a cantanti e cantautori? Certo che ce l’hanno, ma non è in base a quello che vanno avanti le canzoni. Vanno avanti perché sono convincenti e ritenute dalla maggior parte delle persone ‘belle’.
In ogni caso, a vedere Sanremo alla fine un pochino ci si guadagna, perché conosciamo un po’ di più come siamo fatti noi italiani.
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