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Pagelle 22° giornata: promossi e bocciati

10 Liverpool
Sessanta gol realizzati, quindici subiti: più quarantacinque come differenza reti. Al di là dei numeri e di una Premier League anestetizzata dal margine di vantaggio in classifica, gli uomini di Klopp si mostrano, ogni volta di più, come un meccanismo in cui ogni ingranaggio esalta il pregio degli altri, a cominciare dai lati e partendo dal basso.

9 Romelu Lukaku
Partita non facile, a conti fatti, quella di Udine. Trazione diversamente anteriore, per così dire, senza Lautaro. Ciò detto e premesso, il centravanti belga scuote l’area friulana al punto tale da divellerne l’impalcatura. Superbo, per la sicurezza, anche nel modo di realizzare il rigore.

8 Lecce
Forse è ovvio che facciano più notizia i guai del Torino, evidenziato dalla quaterna degli uomini di Liverani. Ma non è giusto, non stavolta perlomeno: per ritmi e impianto di gioco il voto è strameritato, a prescindere dalla crisi granata.

7 Riccardo Orsolini
Riguardatevi il suo gol, quello con cui il Bologna pareggia l’iniziale vantaggio bresciano. Il paragone è certamente esagerato, ma in quell’aggancio e in quella girata così rapida, eseguita in una zolla e mezza di terreno, abbiamo rivisto Gerd Müller.

6 Genoa
Punto importante, non prevedibile in tutta onestà, più per l’autostima che per la classifica. I liguri la gestiscono bene tatticamente e tengono botta sul piano atletico. Una cosa per pochi, quando si va a Bergamo.

5 Milan
Per come l’abbiamo visto ieri masticare gioco senza riuscire a deglutirlo, avrebbe fatto fatica pure con Ibrahimovic in campo. Che però, d’altro canto, avrebbe forse trovato il colpo risolutore, in uno dei tanti modi che conosce.

4 Rocco Commisso
Con tutto il rispetto per il malumore e per la partecipazione con cui ci mette la faccia, da patron e primo tifoso, la sua sembra più che altro una sparata populista, buona più per captare la benevolenza dei tifosi viola che per una protesta oggettiva. Il primo rigore è netto, il secondo non così evidente a prima vista, ma individuabile dopo un esame attento dell’impatto tra Ceccherini e Bentancur.

3 Pavel Nedved
Detto di Commisso, su Nedved ha ragione Sandro Piccinini: non sembra il più adatto per fare la morale a chicchessia.

2 Torino
Ha ragione Antonio Comi: non c’è più alcun sintomo di reazione. La guida tecnica di Mazzarri appare già al capolinea, nel momento in cui scriviamo.

1 Le minacce di morte a Lazzari
Può sembrare un paradosso, visto che includiamo l’episodio nel Pagellone, ma bisognerebbe togliere ogni cassa di risonanza a questi idioti.

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

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