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Attualità

Ci dobbiamo rassegnare e convivere con i virus

Purtroppo la settimana non è che si apra benissimo sotto i segni del Covid-19, però forse si può inserire un altro punto di vista, siamo tutti preoccupati, siamo nel panico.

Questo perché conosciamo poco la storia dei batteri, dei virus, nostri compagni da sempre e che ci hanno preceduto su questa terra da 3 miliardi e mezzo di anni. Sono i veri dominatori del mondo, ognuno di noi se ne porta appresso qualche miliardo.

I virus sono molto bravi e capaci ad evolversi pur se si replicano mischiando i loro patrimoni genetici e dunque non hanno quel dono dell’imperfezione che porta l’evoluzione eppure sono attentissimi.

Pensate a questa famiglia di coronavirus, della Sars o delle altre influenze: nel caso della Sars, per esempio, il carico virale massimo arrivava una decina di giorni dopo i sintomi, qui qualcuno sospetta (tra questi il prof. Burioni) che il carico virale massimo sia prima della comparsa dei sintomi, se davvero fosse così è come se quest’altra famiglia avesse indovinato un comportamento più azzeccato per invadere il numero maggiore di ospiti, perché se non ci sono i sintomi riesce a riprodursi più facilmente.

A pensarci bene Sapiens e batteri hanno lo stesso identico obbiettivo, come specie su questa terra, replicarsi il maggior numero di volte possibile, i batteri lo fanno molto meglio di noi e in maniera molto più efficace.

Inoltre, dovremmo rassegnarci al fatto che i batteri ci servono tutti, e dobbiamo rassegnarci al fatto che non possiamo scegliere i batteri buoni e quelli cattivi e che i batteri ci servono tutti per la nostra vita altrimenti non potremmo espletare delle funzioni vitali se non ci fossero questi virus.

Non possiamo eliminarli, ma possiamo conviverci e trovare da vaccini e medicamenti la maniera di limitare la loro capacità di portare morte, anche se in realtà questo virus in quanto a capacità mortifera è piuttosto bassa: ha il 3-4% di mortalità, il vaiolo e la peste avevano l’80% di morte. Il coronavirus ci preoccupa molto perché il suo livello di contagiosità è molto alto e lo dobbiamo seguire con molta attenzione.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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Mario Tozzi

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