Salvini ha detto una cosa pericolosissima. “L’aborto non è un sistema contraccettivo. E’ giusto che sia la donna a scegliere però non può arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile. Ci sono donne che arrivano per la sesta volta in pronto soccorso per una interruzione di gravidanza”.
Uno come Salvini che si permette di giudicare lo stile di vita di donne che decidono di interrompere la gravidanza anche a scapito della loro stessa vita? Un tamarro erotico, cosi come lo ha giudicato la “sardina”, che si permette di usare un tema così delicato e lo fa pubblicamente? Chi gli dà il diritto – dicono – di affrontare un tema così femminile?
Siamo troppo pudici per ammettere che tutti usiamo argomenti scottanti, a volte difficili, per un click in più? I politici lo fanno per i voti, i preti per mantenere il loro potere, le influencer per guadagnare di più, e il popolo per sentirsi importante. Perché più follower hai più sei fico.
Zingaretti
scrive
su Twitter che “Salvini le spara grosse
E’ vero, decidere di abortire per una donna è una cosa difficile, anche quando te lo consigliano i medici, figuriamoci quando devi farlo perché costretta o perché sai che non puoi dare un futuro a quel bambino.
Ed è proprio per questa cicatrice che vorrei, da donna
che quella cicatrice la porta come un fardello, sentire più uomini affrontare questo
discorso. Vorrei sentire nelle scuole dire che l’aborto non è la soluzione ad
un errore, che la pillola del giorno dopo non è un aspirina, che nel 2020
esiste la pillola. Vorrei sentir dire
che non si può arrivare al terzo aborto, vorrei sentir dire che se anche
Perciò se Salvini affronta questo discorso ben venga e
Sa qual è il mio diritto? Avere una sanità che funziona. Perché quando è capitato a me un aborto terapeutico io mi sono ritrovata in una stanza d’ospedale accanto ad una donna felice. Entrambe abbiamo avuto la stessa assistenza in camera operatoria, ma quando siamo risalite lei in braccio aveva suo figlio io nulla.
Perciò non parli a me, come a tante donne che come la sottoscritta avranno dovuto affrontare una cosa del genere. Non si azzardi a dire a me chi può o non può parlare di aborto quando il mio Stato non ha pensato a quali potevano essere le conseguenze psicologiche. E mi scusi se quando vedo ragazze abortire con la facilità di un giro a luna park io mi incazzo.
Perché l’aborto non è uno stile di vita civile. L’aborto è l’ultima soluzione che la donna dovrebbe dover scegliere.
Susanna Marcellini
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