“Brexit, il Regno Unito dice addio all’Erasmus“, così titola La Repubblica. In sostanza, la tragedia del Brexit si condenserebbe nella fine dell’esperienza Erasmus?
Non è un caso se all’indomani del voto molti giovani studenti si lagnassero per la fine della possibilità dell’Erasmus. A loro poco interessava delle condizioni reali delle classi lavoratrici e della possibilità di risovranizzare l’economia garantendo più diritti sociali e salari più alti. A loro interessava solo la possibilità di circolare liberamente non per studio, ma per libera movida.
Il vero obbiettivo dell’Erasmus non è studiare all’estero o conoscere le lingue e le culture europee. Si tratta della nuova naia globalista, il nuovo servizio militare che educa le giovani generazioni. Questo perché non servono più sudditi, ma consumatori.
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