Il ‘bullismo etico’ è un articolo uscito stamane sul Messaggero e soprattutto un concetto partorito da Luca Ricolfi, sociologo, politologo e psicometrico.
Ma quale bullismo? Quello che esercitano le ormai celeberrime sardine nei confronti delle fazioni politiche opposte.
Non è in effetti un segreto il fatto che il movimento che si è riunito lo scorso sabato nella Capitale sia nato soprattutto per contrastare la destra e soprattutto la Lega di Matteo Salvini.
“Una parte politica pensa di rappresentare la parte migliore del paese e che quelli della fazione opposta siano inferiori, ignoranti, persone non degne del loro rispetto.
Questo darsi delle arie attribuendosi una superiorità morale mi ha ispirato il titolo bullismo etico.
Sono d’accordo coi primi cinque punti del manifesto delle sardine, richiama chi fa politica a un po’ di educazione e rispetto anche nella terminologia che si utilizza. E’ assolutamente condivisibile.
Rispetto al popolo viola o ai girotondini, che erano nati in contrapposizione a Berlusconi c’è un’importantissima differenza, cioè che erano poteri che si battevano contro il potere costituito di Berlusconi. Questi contestano l’opposizione in favore al Governo in carica, non ho mai visto una cosa del genere.
Hanno inoltre soltanto chiesto di rivedere il decreto sicurezza, come se questo fosse il problema dell’Italia, l’Italia ha altri problemi enormi di natura politica e sociale.
3 milioni di persone in Italia lavorano in condizioni non troppo lontane da quelle degli schiavi. L’altro problema ancora più macroscopico e la mancanza di lavoro. questo è un vero dramma sociale, come è un dramma economico che la produttività sia ferma da 20 anni.
Se costituiranno un partito? E’ naturale che un movimento che parla in modo idealistico poi evolva nella direzione opposta, ma c’è un minimo di decenza da rispettare. Guardate i 5 stelle, ora attaccati alle poltrone.
Un loro lato inquietante è che una parte delle persone di sinistra non condivide il fatto che la legalità va fatta rispettare ai piani alti, ma può essere tranquillamente violata ai piani bassi, mi riferisco a Federico Rampini che si è espresso più volte contro questo strabismo in materia di rispetto della legge. Pensano che le regole possano essere infrante quando ci sono buoni motivi, è una posizione che non condivido.
A me ha fatto pensare una cosa questa manifestazione, cioè che sia abbastanza simile a quello che io chiamo la componente ‘signorile’ della società italiana. Coloro che accedono in maniera maggiore al surplus o ai consumi ma lavorano poco.
Avere giovani e anziani vuol dire questo: persone che non lavorano ancora o lavorano poco: si tratta di quel segmento di società“.
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