“Considerando le condizioni del lavoro dei grandi gruppi multinazionali sorge il sospetto che sia lì, nel modo in cui è trattato il lavoro, il ritorno vero del Nazismo”.
Sfruttamento del lavoro, tassazione per le multinazionali al 5% e confini (inesistenti) per gli invasori finanziari che gettano nello sconforto l’economia di piccoli e medi imprenditori costretti a evadere.
“Uno stato sovrano, nazionale, democratico e socialista dovrebbe porre dei limiti e dei controlli. I lavoratori dei grandi gruppi multinazionali se operano nel territorio nazionale italiano devono adeguarsi ai diritti del lavoro che valgono in Italia. Le merci devono rispettare le norme e i criteri dello Stato italiano.
Bisogna spezzare questo falso mito dell’apertura cosmopolitica senza frontiere. Le frontiere servono, sono ciò che protegge le civiltà e le comunità democratiche dagli invasori finanziari e speculativi garantendo che i diritti non scompaiano”.
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