Questa crisi di Governo ha reso evidenti alcuni punti fondamentali sui quali da più parti si è portata l’attenzione. In primis sulla rifondazione di una destra bluette e di una sinistra fucsia, con la fine del laboratorio populista gialloverde.
In secundis un aspetto su cui ancora nessuno ha riflettuto, ovvero la piattaforma Rousseau, inizialmente un tentativo di dar voce a una democrazia diretta controcorrente.
Una democrazia che secondo i 5 Stelle, tramite la piattaforma Rousseau sarebbe stata contraria, come lo era lo spirito del movimento, all’Unione Europea e al capitalismo globalista.
E’ evidente che stiamo attraversando un periodo di transizione post-democratica, un lasso di tempo in cui le élite sovranazionali sfidano il potere del popolo nello Stato, tutelato dal primo articolo della nostra Costituzione.
E’ altresì evidente come la piattaforma Rousseau sia dunque divenuta un ostacolo per gli equilibri di potere post-democratici, dunque anche per la parte dei 5 Stelle favorevole all’alleanza giallofucsia.
Assistiamo sempre di più a una scollatura fra popolo ed élite, ed è chiaro che la piattaforma Rousseau non piace di certo alla classe dominante.
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