Prende sangue il calcio femminile. In mancanza di roba vera e seria, perché le sfide di serie B e C per promozione e retrocessione sono quelle davvero una ciofeca, ecco che il capriccio riguarda le ragazze che giocano il mondiale, dopo che i ragazzi nemmeno avevano avuto il visto per la Russia.
Non entro nei dettagli tattici che già annoiano di loro e nemmeno in quelli tecnici di cui si usa e si abusa ma vado a un paio di aspetti che pochissimi hanno messo in evidenza e sono tutti a favori della calciatrici.
Non ho visto capigliature azzardate, creste, tagli da mohicano, zazzere improbabili, colori da pappagallo variopinto. Piuttosto ondame giusti, belli capelli, criniere al vento in facce gentili anche se con l’espressione durissima della tenzone.
Ma soprattutto e urrah! Non ho visto una che fosse una a sputare sull’erba come invece accade di vedere sempre in qualunque partita dei maschi. Delle due l’una: o le ragazze hanno una salivazione perfetta e riescono a diluire la tensione con un equilibrio perfetto.
Di certo ne esce un’immagine pulita, di grande dignità nonostante lo sforzo sia rilevante, anche oltre misura. Ma non sputano, dunque, non si toccano parti del corpo non soltanto per ragioni apotropaiche, rappresentano la bellezza dello sport e non la sua volgarità. Scusate se è poco.
Per me è tantissimo e di questo dobbiamo rendere grazie a loro. Poi torneremo a scatarrate, espettorazioni, il calcio dei maschi che non devono chiedere mai. Che palle. Sorry.
Tony Damascelli
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