A fronte dei risultati dei voti delle elezioni europee, che hanno visto trionfare la Lega, con il 34% di consensi, è intervenuto a “Un giorno speciale” il leader del Carroccio e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Ecco l’intervista a Radio Radio.
Permettetemi di dire grazie perché non mi sarei mai aspettato la Lega primo partito nel Lazio, con più di mezzo milione di voti, è un qualcosa che mi dice che dobbiamo lavorare tanto, tanto, tanto.
Non andò molto bene perché c’erano esponenti dei centri sociali che non mi fecero neanche entrare al mercato. C’erano comunque tanti sostenitori fuori. Poi, ripeto, non ci conoscevamo quindi c’era anche curiosità e diffidenza reciproca… e poi, conoscendoci… L’obiettivo comune è la risoluzione dei problemi. Avere preso il 25% a Roma, quando abbiamo preso il 27% a Milano, significa che i problemi di una grande città sono simili. Vediamo di preparare risposte adeguate.
Può accadere che si va più veloce. Nelle ultime settimane, al Governo e in Parlamento si faticava. Il dato elettorale è chiaro. La somma dei voti della Lega e dei 5 stelle dà ancora la maggioranza assoluta degli italiani che hanno votato. E’ chiaro che bisogna accelerare sul tema del lavoro e sul tema delle tasse. Poi in queste settimane si è discusso, ma senza il lavoro e senza la sicurezza il resto non c’è. Sulla sicurezza penso che abbiamo dimostrato cose positive. Sul lavoro e sulla forte riduzione fiscale ci giochiamo il futuro del Paese, quindi le idee chiare le abbiamo. Ci vuole una trattativa con l’Europa da pari a pari.
Non lo so, staranno facendo le loro valutazioni. Posso dire che siamo al Governo da neanche un anno e che abbiamo lavorato bene per mesi. E poi l’aria di campagna elettorale, il nervosismo, hanno portato nelle ultime settimane a sfilacciature, polemiche, rinvii, fantasmi…Basta adesso, urne chiuse. Il popolo in Italia ha votato, il popolo in Europa ha votato. La Le Pen è prima in Francia, Farage primo in Gran Bretagna, Orban ha stravinto in Ungheria, quindi l’Italia può giocarsi un ruolo centrale. Miracoli non faccio e vittorie sicure non ne offro ma, quantomeno, daremo battaglia, nel nome dell’interesse nazionale italiano.
Un nuovo patto. L’abbiamo provato con la pace fiscale con Equitalia, che abbiamo esteso alle persone fisiche e vorrei estendere anche alle società, per chiudere i conti aperti e partire con un nuovo rapporto, fra Stato e cittadini, fra burocrazia e cittadini. E’ una sfida grande, però d’altronde mai nella vita avrei pensato di prendere la fiducia di 9 milioni di italiani, di cui più di 2 milioni hanno scritto sulla scheda Salvini. Devo provare a sbagliare il meno possibile. I problemi non mancano, ma ringrazio chi ci ha dato fiducia e, piccolissimo sassolino da togliere dalla scarpa, contro quasi tutto e quasi tutti.
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