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GP Barcellona, il pagellino del prof.

Lewis Hamilton 10
Avremmo messo 9 per la mancanza di un acuto decisivo in prova; però lo spunto iniziale, con la gestione della traiettoria e la persistenza dell’accelerazione su Bottas e Vettel, vale mezzo voto in più. Dopo la safety car, è stato prodigioso nel mettere tre secondi, tre, tra lui e il compagno di squadra. Ci vorrebbe anche la lode, in verità. Frustrante, per tutti gli altri. Cannibalesco nei confronti di se stesso.

Max Verstappen 8,5
Da un anno non commette gravi errori, non butta punti o posizioni. Ha dato tutto pur di stare il più possibile vicino agli imprendibili, evidenziando capacità gestionali sempre più robuste. Mai podio fu più meritato.Maturando.
Valtteri Bottas 8
Perfetto in qualifica, anonimo in gara, in rapporto alla superiorità della Mercedes. Vede le sue chance di vittoria evaporare in partenza. Calcolatore, ma oggi anche frustrato.

Sebastian Vettel 7
Riferendoci alle capacità di guida, dobbiamo riconoscergli pochissime sbavature, oltre a un sorpasso eseguito con perizia chirurgica. Quando cerca i cavalli per prendere Verstappen, non li trova: è un dato di fatto.Più meritevole della Ferrari, questo è certo.
Duello Grosjean – Magnussen 6,5
Colpi e colpetti quasi proibiti che danno vita a uno dei pochi sussulti di un gran premio da encefalogramma piatto. Fossimo nel team della Haas, alla fine tireremmo le orecchie a entrambi, ma da spettatori ce la siamo goduta. Ragazzacci.

Ferrari 5
Il salto di qualità non può essere rappresentato dall’affidabilità. Mancano spunto, cavalli, competitività in assoluto, ora anche rispetto alla Red Bull. Obbligatorio uscire dai prossimi test prima di Monaco con qualche progresso, se non con tutte le soluzioni. Cavallino a dondolo.
Charles Leclerc 5
Inguaiato dal traffico, messo in difficoltà da Gasly all’inizio, mai in evidenza nella bagarre. Timido, troppo pettinato.
Renault 4
La soglia della competitività per ora è individuabile col binocolo. La casa della Losanga non può ritrovarsi relegata in simili posizioni di classifica, è un’offesa alla sua storia e a un mito come Alain Prost che ci mette la faccia. Inoltre, uno come Daniel Ricciardo merita ben altre possibilità, per offrire lo spettacolo che ha nelle corde.Nostalgia. 

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

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