L’editorialista e fondatore de Il fatto quotidiano Antonio Padellaro presenta il suo nuovo libro dal titolo “Il gesto di Almirante e Berlinguer”. A ‘Lavori in corso’ l’intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari: dalla recente pubblicazione ai commenti sulla situazione politica attuale.
“Nessuna nostalgia del ‘bel’ tempo antico – osserva Antonio Padellaro riferendosi alla guida politica gialloverde – ma se questi due giovani leader ogni tanto leggessero qualcosa del passato e prendessero a modello dei comportamenti, non ci sarebbe niente di male. In fondo il paese di questo avrebbe bisogno. Non ha bisogno – continua – del ‘partito preso’ per cui tutti quelli a favore di questo governo dicono che sia meraviglioso e tutti quelli contro dicono che sia un governo di imbecilli e di fascisti. Abbiamo vissuto un’epoca nella quale c’era il rispetto degli avversari per gli avversari ed è quello che ho cercato di raccontare”.
Secondo l’editorialista “Salvini ha un’identità. Brutta, sporca e cattiva dal mio punto di vista, ma un’identità ce l’ha. Sappiamo chi è Salvini. Il Movimento 5 Stelle ha fatto un’operazione politica diversa. Ha cercato di prendere a destra, a sinistra, dal centro e dove capitava, dicendo che non esistono destra e sinistra, ma solo problemi da risolvere. Questa trasversalità ha creato un problema: non sappiamo esattamente che cos’è il Movimento 5 Stelle. Lo apprendiamo di giorno in giorno”.
Sulle annunciate dimissioni di Armando Siri a seguito dell’intervento del Premier Conte, poi commenta: “Mi sembra che hanno trovato un meraviglioso materasso. Non sono le dimissioni di uno che deve nascondere qualcosa o vergognarsi di qualcosa, ma le dimissioni di uno che dice ‘Mi avete svergognato in maniera ingiusta e io non ci sto’. Un atto di orgoglio… E’ stata una bella trovata”.
“Una storia del passato che parla al presente – spiega l’autore – al di là del fatto in sé a me interessava parlare del valore del gesto nella politica. Il gesto può non aver bisogno delle parole e le tante parole che sentiamo oggi avrebbero bisogno invece di gesti concreti”.
“Senza nessuna rivalutazione del passato – continua Antonio Padellaro – loro (Almirante e Berlinguer N.d.R) hanno la capacità di occuparsi del bene comune. Mettono da parte le differenze e i contrasti fortissimi del paese, e decidono di mettersi al servizio di questa grande battaglia contro il terrorismo”.
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