La sonda cinese atterrata sulla parte nascosta della Luna lo scorso 4 gennaio portava con sé una piccola serra contenente semi e microorganismi. Tra questi, un seme di cotone di cui oggi era ben visibile il piccolo germoglio. Il fusto verde, però, non regge il freddo lunare e muore a una temperatura di 52 gradi sottozero.
Le condizioni in cui si trovava il germoglio al di fuori dell’atmosfera, si sapeva, erano particolarmente difficili e l’esperimento era volto proprio ad accertarne le possibilità di sopravvivenza. “Questo esperimento ha creato una base e un supporto tecnologico per il passo successivo – osserva Xie Gengxin – quello di costruire una base lunare in cui sia possibile la vita“.
Tutta la fase di preparazione e di studi aveva permesso di tenere in stand-by i semi durante l’intero viaggio della sonda attraverso lo spazio e, una volta giunta a destinazione, sono stati gli stessi scienziati a dare il via processo, azionando il comando di avviamento dell’impianto di irrigazione collegato alla mini serra.
“In questo carico ci sono animali, piante e microorganismi – spiega il Professore Xie Gengxin, Chief Designer dell’esperimento – stanno creando un micro-ecosistema in ambiente chiuso“. Si tratta di grande contenitore di latta in cui sono stati inseriti aria, acqua, terra, uova di moscerini da frutta, lieviti, semi di cotone e semi di patata. Di questo “carico”, come lo definisce il Professore, esiste un gemello sulla Terra che servirà a comparare l’evolversi dei due esperimenti. “Canalizziamo la luce del sole all’interno della latta – spiega in un video – che è molto più resistente di quella sulla Terra. Studieremo la loro fotosintesi e li metteremo a confronto“.
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