Con l’aiuto del Var e con una sofferenza incredibile, la Roma ha battuto il Genoa e salvato la panchina di Di Francesco. Una vittoria importantissima, per mille motivi e per una società che ha evitato di mettere sotto processo soprattutto se stessa. Come avrebbe potuto giustificare l’esonero dell’allenatore dopo gli errori di un portiere che lei, la società, ha voluto dopo aver incassato settanta milioni per Alisson? E come avrebbe potuto accollare al tecnico altre scelte a dir poco discutibili, che hanno portato la squadra a giocare senza un centravanti e con l’acquisto più costoso della sua storia in panchina malgrado l’assenza di Dzeko?
Insomma, restano tante ombre per una squadra che alla fine ha pensato soltanto a fare il conto alla rovescia verso il fischio finale, con sette difensori in campo e nessuna voglia di cercare un po’ di gioco. Restano tre note positive: primo i tre gol segnati dalla Roma, secondo le prestazioni positive di due giovanissimi come Kluivert e Zaniolo e poi resta la prova di carattere, di rabbia, a testimoniare la vicinanza della squadra al suo allenatore. Almeno da questo punto di vista Di Francesco può uscire rinfrancato dalla sfida con il Genoa. E la società, come detto, ha potuto evitare di accollare all’allenatore responsabilità ben più complesse e diffuse.
Alessandro Vocalelli
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