Tre anni e sei mesi e l’interdizione dai pubblici uffici: questa la condanna emessa oggi, 13 dicembre, dal Tribunale di Roma nei confronti di Raffaele Marra, ex capo delle Risorse Umane del Campidoglio e fedelissimo della sindaca Raggi.
Arrestato nel 2016 con l’accusa di corruzione in concorso con Sergio Scarpellini, venuto a mancare lo scorso 20 novembre, Marra avrebbe preso, secondo quanto ricostruito dall’accusa, dall’immobiliarista circa 367 mila di euro sotto forma di due assegni circolari, intestati alla moglie dell’allora dirigente gli uffici abitativi e utilizzati per acquistare un appartamento in via dei Prati Fiscali.
Figura chiave nelle vicende processuali che hanno visto in prima linea la sindaca di Roma, poi assolta, per la promozione del fratello del dirigente capitolino, Renato Marra, l’ex braccio destro di Virginia Raggi dovrà risarcire, secondo le disposizioni dei giudici della II sezione penale, il Comune di Roma di 100 mila euro.
L’appartamento, al centro del processo su Raffaele Marra, sarà inoltre confiscato.
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