E’ stato convalidato ieri a Bari il fermo per Omar
Mohsin Ibrahim, il ventenne somalo arrestato a Bari qualche giorno fa per i reati di istigazione, apologia del terrorismo e di associazione con finalità di terrorismo.
Stando a quanto rivelato dagli investigatori, l’urgenza di questo provvedimento restrittivo, messo in atto dal gip di Bari, Maria Teresa Romita, è “stata dettata dai riferimenti all’elaborazione di possibili progettualità ostili in relazione alle imminenti festività natalizie e alle chiese, in quanto luoghi frequentati solo da cristiani”.
Il giovane, bloccato nel carcere di Bari e ritenuto alle
dalle agenzie per la sicurezza Aisi e Aise un affiliato
dell’Isis in Somalia in contatto con la sua cellula operativa, progettava di attaccare San Pietro durante il giorno di Natale.
A quanto si apprende da “La Repubblica”, gli inquirenti indagavano già da tempo su Mohsin Ibrahim e su alcuni suoi contatti e, tra le frasi intercettate telefonicamente, emerge l’intento del giovane di mettere “bombe a tutte le chiese d’Italia”, a cominciare da quella “più grande”, ovvero la Basilica di San Pietro a Roma.
L’uomo, in Italia dal 2016 e con il permesso di soggiorno per motivi umanitari (ottenuto all’Ufficio immigrazione di Forlì), ha soggiornato a Bari per qualche mese presso lo Sprar del quartiere San Paolo e lavorando come operaio.
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