Hanno fatto scalpore negli ultimi giorni le dichiarazioni che l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato ha rilasciato in un'intervista a…
Erano abituati a vederla, erano abituati a dissuaderla, quando occorreva: nel momento in cui la vedevano avvicinarsi troppo a una…
L'attuale governo Meloni ha vissuto periodi di grande consenso nel periodo pre-elettorale quando i vertici di Fratelli d'Italia distribuivano in…
Strage a Brandizzo: siamo alle porte di Torino, cinque operai hanno perso la vita sulla 'ferrovia dei poveri'. Al mese…
Ci sono stati cinque morti nei giorni scorsi nei pressi di Torino. Cinque morti che stavano lavorando in stazione quando sono stati travolti daun treno che procedeva ai 160 chilometri all'ora. Nel 2023, a quanto pare, è ancora possibile morire sul lavoro in questo modo letteralmente disumano. Anzi, la verità non detta perché non dicibile è che oggi le morti sul lavoro, in modo barbaro, sembrano aumentare rispetto al passato. Anche questo, in effetti, fa parte della gloriosa storia post1989 e del magnifico progresso della civiltà neoliberale. Progresso della civiltà neoliberale nei cui spazi alienati vediamo ogni giorno di più contrarsi i diritti sociali. A tal punto che si potrebbe ragionevolmente sostenere che le condizioni del lavoro in Occidente stanno atrocemente peggiorando. E stanno peggiorando grazie alle leve spietate della globalizzazione e della sua competitività al ribasso. Competitività al ribasso che, come non ci stanchiamo di ripetere, non porta diritti ove ancora essi non vi siano. Al contrario, sopprime i diritti ove essi siano ancora presenti. I diritti vengono oggi liquidati come privilegi, come determinazioni proprie di chi era abituato a vivere al di sopra delle proprie possibilità, secondo una delle frasi più abiette che la civiltà neoliberale va ripetendo in guisa di ritornello. Quanto a diritti, inutile negarlo, l'Occidente pare ormai diventata una periferica colonia fra le tante della civiltà turbocapitalistica. Ma di questa strage di diritti che culmina non di rado nella strage di lavoratori, come è accaduto nei giorni scorsi a Torino, nessuno si interessa, a destra come a sinistra. La destra non se n'è mai curata, la sinistra ha vergognosamente smesso di farlo già da tempo e si è disinteressata dei lavoratori spostando l'attenzione su altre priorità, evidentemente più in tono con la civiltà neoliberale, dai capricci arcobaleno alla green economy. Per questa cagione, di questi lavoratori morti nei pressi di Torino, nessuno si curerà. perché non fanno notizia, perché non rientrano nell'orbita delle questioni politiche proprie della destra e della sinistra come due diverse ali fintamente oppositive della medesima aquila neoliberale. Perché queste, le tragedie come quella di Torino, sono la vera contraddizione della società capitalistica, l'indicibile par excellence. D'altro canto, non deve sfuggire come in ambito giuridico la sfera del lavoro sia l'unica, ad oggi, in cui ancora esiste in Occidente la dicitura subordinata in relazione alla persona giuridica. Questo sembra essere il meglio che la civiltà neoliberale possa offrirci. arcobaleno per tutti e poi morti sul lavoro. Proprio così, mentre la mano destra toglie i diritti sociali e del lavoro, la mano sinistra, a modo di compensazione e di distrazione, continua aoffrire diritti arcobaleno, cioè capricci di consumo per ceti abbienti.
Ieri parlavo della frase di Adam Smith. È una delle ragioni, questa frase, per la quale l'economia è così odiata da molti. Ricordo la frase, dice: "non è dalla benevolenza del birraio, del macellaio o dal panettiere che noi traiamo quello di cui abbiamo bisogno, ma dal loro interesse" una roba normale. Da quando mi occupo di economia umanistica, non passa giorno che non incontri qualcuno che trovi una contrapposizione tra la mia ricerca della centralità dell'uomo e le verità affermate da Smith. Per quanto ciniche vi sembrano, e qualcun altro che vorrebbe che dal mondo economico si togliesse per esempio la moneta, considerata causa di ogni male, e ci si rifugiasse tutti a fumare spinelli vestiti di fiori con una chitarra in riva al mare, tralasciando altri dettagli per quanto ancora più piacevoli. Si vorrebbe, in tale visione dell'economia, che questa creasse magicamente la ricchezza per tutti. senza quel fastidioso corollario chiamato analisi della concorrenza, competizione, prezzi, mercati e soprattutto denaro e calcolo del suo costo che in economia è correlato al tempo. Questa analisi della concorrenza è fondamentale nella pianificazione strategica e considera necessariamente l'analisi della crescita delle quote di mercato questioni molto pragmatiche e lontane dagli interessi degli stakeholder. In questo pezzo che vi ho letto di un mio testo critico sul tema degli SG di futura pubblicazione, io sto parlando di queste norme che arriveranno su tutto il mercato. Cambieranno il modo di dare denaro delle banche. Cambieranno i rapporti tra piccole e medie imprese e grandi imprese. Cambieranno la catena del valore nei gruppi. Cambieranno il rapporto tra imprese private e imprese pubbliche. Insomma, sta per cambiare tutto il sistema economico in modo ideologico. Cioè si parla di ambiente di socialità con una visione ideologica che parla degli stakeholder, portatori di interessi, quindi bisogna tenere conto degli interessi dei consumatori, dei verbi, dell'ambiente, della socialità, dei pari diritti, si mettono decine e decine di interessi e si dimentica il motivo per cui esistono le imprese: creare valore. Se tu non crei valore, non lo puoi distribuire, e se tu metti tutta una serie di barriere e tutto il tempo degli imprenditori e del management viene dedicato a fare scartoffie, pezzi di carta, stupidaggini, giustificazioni burocratiche, tu distruggi la capacità dell'uomo di creare valore. Metti talmente tante regole che toglie la libertà. Tu stai praticamente distruggendo la possibilità di creare il valore in economia. Malvezzi Quotidiani - L'economia umanistica spiegata…
"Stranamente è sempre la donna a essere vittimizzata, victim blaming allo stato puro. Il nostro problema non sono i lupi…
Sul Fatto Quotidiano Magazine leggiamo nei giorni scorsi un articolo dal seguente evocativo titolo. "Una donna è una donna e un uomo è un uomo". Frase shock di Carlos Santana durante un concerto. Proprio così è questo il titolo proposto senza esitazioni e senza perifrasi dal Fatto Quotidiano Magazine. Quel che più colpisce del titolo è naturalmente la parola shock abbinata a una frase di per sé banale o che almeno tale sarebbe apparsa fino a qualche anno addietro. Ebbene, l'aver detto che un uomo è un uomo e una donna è una donna, cioè una palese ovvietà, un giudizio tautologico al pari di un cane è un cane o un'automobile è un'automobile, viene percepito oggi come un gesto di lesa maestà al pensiero unico politicamente ed eroticamente corretto, o se preferite, al nuovo ordine mentale di completamento del nuovo ordine mondiale turbo-capitalistico. Proprio così, nell'evo del pensiero unico politicamente ed eroticamente corretto, la semplice constatazione di per sé banale, secondo cui esistono secondo natura uomini e donne, e ciascuno di essi è in qualche modo identico a sé senza possibilità di confondere gli uomini con le donne e le donne con gli uomini, viene oggi percepita come una frase shock, come la palese e violenta violazione di un tabù coerente con la nuova forma mentis di completamento dei rapporti di forza su scala globale. Aveva ragione quel filosofo che sosteneva che sarebbe presto o tardi giunto un tempo in cui si sarebbero dovute sguainare le spade per difendere la tesi secondo cui i prati sono verdi. Con Oswald Spengler potremmo ben dire che stiamo davvero vivendo appieno il tramonto dell'Occidente, quale si manifesta anche da scene come quella che stiamo discutendo, quella per cui Carlos Santana ha dovuto fare successivamente anche un mea culpa per aver pronunziato quella frase di per sé banale. Il nuovo ordine erotico, l'abbiamo sottolineato molteplici volte, prevede che non esistano uomini e donne secondo natura, ma solo individui unisex che, secondo lo schema del consumismo, possono decidere sovranamente, secondo il loro desiderioe secondo il loro capriccio, che cosa vogliono essere, peraltro di volta in volta, cambiando, a seconda dei gusti del momento, la propria identità. E questo è il tempo delle identità fluide, e quindi inesistenti, di volta in volta costruite in una sorta di bricolage dell'identità, a seconda dei gusti e dei piaceri del momento. Ed è questa l'essenza capricciosa della civiltà desiderante della tecnica, nei cui spazi blindati e reificati ogni capriccio diventa un diritto e non esiste limite naturale da che tutto è affidato alla volontà di potenza illimitatamente autopotenziante si propria della civiltà della tecnica l'episodio di per sé di scarso conto di Carlos Santana è emblematico in riferimento a ciò che stiamo asserendo la civiltà della tecnica abbatte ognilimite fin anche il limite della natura che ci vuole secondo nascita a livello cromosomico maschi e femmine e vuole imporre come unica leggequella del desiderio e del capriccio che può riplasmare integralmente l'essere a seconda dei gusti del momento e soprattutto a seconda delle convenienze del consumismo imperante. Radioattività - Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro
Negli ultimi giorni, su FQ magazine, settimanale del Fatto Quotidiano, è comparso un titolo di cui l'opinione pubblica non ha…
Passiamo al caso del generale Vannacci, che ha avuto questo boom, che ha sbaragliato tutte le classifiche. Molti parlano di censura, io non ho mai visto un libro controverso così pubblicizzato su tutti i media, come sta accadendo col generale Vannacci. Certo, è assolutamente inaccettabile l'avvicendamento che ha dovuto subire sul lavoro ma se soltanto lo paragoniamo a quello che hanno dovuto subire migliaia e migliaia di medici per essersi opposti ad un trattamento sanitario obbligatorio che non ritenevano giusto e che sono stati licenziati, tenuti a casa. Per queste persone, non credo che l'opinione pubblica si sia indignata così tanto come oggi si sta indignando per l'avvicendamento subito da Vannacci.Questo vi fa capire che quando ci sono in ballo le libertà, quando ci si confronta con dei poteri che vogliono minare le nostre libertà, non si è mai al sicuro. Ieri è toccato ai medici che non si sono voluti vaccinare, oggi toccherà al generale di turno che voleva avere la libertà di poter scrivere quello che voleva in un libro. Quando le libertà sono sotto attacco, siamo tutti in pericolo. La Matrix Europea - La verità dietro i giochi di potere con Francesco…